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In Australia un’ondata di caldo eccezionale sta creando serie preoccupazioni.
Certo, per noi che viviamo nell’emisfero boreale sarebbe un sogno avere adesso l’estate, spiagge calde e tanta luce al posto del freddo e cupo inverno, ma i problemi che sta vivendo ora l’Australia a causa del caldo eccessivo sono davvero molto seri e non sono per niente invidiabili.
Infatti i giorni dal 12 al 15 gennaio 2019 sono stati annoverati tra i dieci giorni più caldi nella storia dell’Australia e le temperature raggiunte insopportabili: nel Nord Ovest del Paese si sono registrate temperature sopra i 40 gradi per 22 giorni di fila, con picchi di addirittura 50 gradi. Nel Sud Est a Noona, come sostiene The Guardian, la temperatura notturna rilevata minima è stata di 39,5 gradi, la più alta mai registrata.
Purtroppo il caldo è così forte che i pipistrelli cadono dagli alberi privi di sensi, la frutta (in particolare quella con nocciolo) si cuoce prima di essere raccolta e almeno un milione di pesci è morto per colpa della siccità e della scarsità di ossigeno nell’acqua dei fiumi.
In particolare ha suscitato sgomento la fotografia di 40 cavalli selvaggi morti a Santa Teresa, nel cuore del Paese. I cavalli sono stati rinvenuti vicino a una pozza d’acqua ormai prosciugata, mentre altri 50 esemplari, disidratati, sono stati soccorsi dai ranger.
Naturalmente anche le persone sono in pericolo, soprattutto gli anziani e i piccoli, tanto è vero che a Sydney e nel Nuovo Galles del Sud è stato diramato l’allarme sanitario.
Secondo le Nazioni Unite per contrastare il fenomeno sarà necessario ricorrere alla forestazione urbana poiché, è scritto in una nota, «gli alberi, fornendo ombra e rinfrescando l’aria, contribuiscono a mitigare le ondate di caldo e ad attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici».
Purtroppo, come avevamo spiegato in questo articolo, l’Australia non vuole rinunciare alle fonti combustibili fossili che, sicuramente, contribuiscono al surriscaldamento climatico non solo delle sue terre ma di tutto il Pianeta.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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