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Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio Onlus a Roma, ha affidato al suo blog diverse considerazioni sul campo rom di Castel Romano.
Sono considerazioni amare, accompagnate da dati e fatti di chi conosce molto bene la situazione di quel campo, paragonato a un girone infernale. Lì vivono, in container ormai fatiscenti, persone con malesseri di natura fisica e psicologica; uno spazio recintato immerso nel nulla dove sentirsi dimenticati fa parte della vita di ogni giorno.
Purtroppo nel tempo proprio su questo insediamento sono esistiti molti interessi economici, a partire da quelli del clan mafioso dei Casamonica; traffici che sono venuti alla luce con l’operazione Mafia Capitale.
Sciaguratamente nessun impegno a sostegno del campo rom è stato mantenuto, tanto è vero che continua a sorgere in un’area dove non sarebbe possibile alcun insediamento umano. Più precisamente si trova all’interno della Riserva naturale di Decima malafede, in territorio laziale, dove la Legge regionale n. 29/1977 recita le «Norme in materia di aree naturali protette regionali” garantendo misure di salvaguardia ambientale che possono essere derogate solo «in caso di necessità e urgenza o per ragioni di sicurezza pubblica».
Dopo numerose deroghe formulate dai vari sindaci di Roma che si sono susseguiti, nel luglio 2017 l’Ente gestore del Parco – all’estinguersi dell’ultima deroga – intima al Comune di Roma il ripristino dell’area. Pochi mesi dopo la Giunta comunale presieduta da Virginia Raggi presenta per iscritto il “Progetto per il superamento del campo di Castel Romano” da realizzarsi «in un arco temporale non inferiore a 4 (quattro) anni». Il progetto prevede:
A oggi nulla di quanto sopra è stato realizzato.
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
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