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Nella giornata mondiale dell’Aids, il primo dicembre, Unicef ha lanciato l’allarme riguardo a bambini e adolescenti.
Infatti, secondo il suo rapporto “Bambini, Hiv e Aids, il, mondo nel 2030” viene rilevato che sono tre milioni i bambini e gli adolescenti sieropositivi nel mondo e addirittura ogni giorno vengono contagiati quasi 700 ragazzini, nella fascia dai 10 e i 19 anni, vale a dire uno ogni due minuti.
Probabilmente, sottolinea il rapporto, il numero di nuovi contagi tra i bambini sotto i 10 anni da qui al 2030 verrà dimezzato, ma quello tra gli adolescenti sarà in calo solo del 30% circa.
Purtroppo, come sottolinea Henrietta Fore – direttore generale Unicef – si stima che da oggi al 2030 moriranno circa 360.000 adolescenti per malattie collegate all’Aids, quindi circa 75 al giorno se non ci saranno ulteriori investimenti nei programmi di prevenzione, diagnosi e cure dell’Hiv.
Certo, ci saranno diminuzioni delle morti collegate all’Aids negli adolescenti, dimezzeranno addirittura, ma la consapevolezza che rimane è che non è stato fatto qualcosa di realmente sufficiente per risolvere il problema.
Ha spiegato proprio la stessa Henrietta Fore: «Il rapporto mostra chiaramente che il mondo non è sulla strada giusta quando si tratta di porre fine all’Aids tra i bambini e gli adolescenti entro il 2030. I programmi per prevenire la trasmissione dell’Hiv materno-infantile stanno dando i loro frutti ma non è ancora abbastanza, mentre i programmi per curare il virus e prevenirne la diffusione tra i ragazzi più grandi non si sono avvicinati al punto in cui si dovrebbero trovare».
Infatti il rapporto raccomanda test incentrati sulla famiglia che possano identificare e curare i bimbi sieropositivi, la cui malattia non è ancora stata diagnosticata, per migliorare la diagnosi precoce tra i neonati, servizi appositi e azioni comuni focalizzati sugli adolescenti.
Nel frattempo un’altra famosa Ong, Medici Senza Frontiere, lancia l’allarme sulle cure troppo esigue tra i piccoli affetti da Hiv, rilevando che solo il 52% di sieropositivi sono sottoposti a trattamenti. Rileva l’associazione che, durante lo scorso anno, le malattie legate all’Aids hanno ucciso almeno 110.000 bambini nel mondo e che i Paesi in via di sviluppo hanno forti difficoltà a fornire i trattamenti raccomandati dall’Oms, anche perché i dosaggi pediatrici dei farmaci raccomandati spesso non sono disponibili proprio là dove più servirebbero.
In una nota Msf infatti scrive: «L’HIV pediatrico rimane una malattia trascurata. Essendo il mercato dei farmaci pediatrici limitato, questi non sono mai stati una priorità per le multinazionali farmaceutiche o per i produttori di generici. Nonostante le promesse, pochi passi vengono fatti per sviluppare nuove formulazioni di farmaci pediatrici e potenziare quelle esistenti».
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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