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Nell’ambito della serie di iniziative raccolte sotto il titolo “Generare culture non violente” e promosse dall’Assessorato al Welfare del Comune di Bari, l’Associazione di volontariato per l’intercultura Eugema Onlus ha organizzato a Bari – come ogni anno – un evento a consuntivo dei dodici mesi di impegno al fianco delle donne del campo rom di Japigia in Strada Santa Teresa. La manifestazione “Donne rom intorno al fuoco”, vede proprio il fuoco come elemento simbolico della cultura millenaria del popolo rom, attorno al quale raccogliersi con le donne. Nel corso dell’iniziativa è stato anche presentato il libro gioco “99 domande sulla popolazione romanì” (Editore Futura), a cura della Fondazione Romanì Italia e di Corsina Depalo, presidente di Eugema onlus, Con tale libro si intende contribuire alla costruzione di un nuovo approccio culturale, politico e metodologico alle tematiche relative alla popolazione romanì.
Un processo di partecipazione attiva e consapevole alle sfide socio culturali del terzo millennio. L’obiettivo è diffondere una diretta conoscenza delle comunità romanès e della cultura romanì per contribuire ad avviare un diverso dibattito pubblico con la popolazione romanì e alimentare un profondo e radicato cambiamento nello sviluppo delle comunità romanès e del loro approccio nell’opinione pubblica e nelle istituzioni. A cominciare proprio dalle donne e dal loro bisogno di riscatto sociale e di dignità, in un processo di resilienza nella propria famiglia e nell’intera comunità che prende forma e coscienza del giusto riconoscimento tra gli uomini.
L’incontro di quest’anno ha rappresentato anche l’occasione per illustrare un nuovo impegno dell’associazione Eugema Onlus che a breve si concretizzerà. Si tratta dell’apertura, all’interno del campo rom, di uno sportello di ascolto pedagogico clinico e di mediazione familiare, iniziativa inserita a sua volta nella rete “Generare Culture Non violente” promossa dal Comune di Bari. Lo sportello che si realizzerà attraverso l’utilizzo di una roulette che Eugema metterà a disposizione nel campo rom e si avvarrà esclusivamente di risorse volontarie, sarà uno spazio per accogliere, ascoltare e sostenere, evitando giudizi nel rispetto delle identità culturali, contribuendo a prevenire conflitti che possano sfociare in comportamenti violenti e devianti.
L’azione pedagogica ed educativa, attraverso lo Sportello d’Ascolto Pedagogico Clinico e di Mediazione Familiare, è rivolta a rispondere ai bisogni educativi e sociali degli utenti. In particolare verranno promossi interventi di aiuto e attività di ascolto sulla genitorialità in favore di:
Nello specifico:
Lo Sportello di ascolto avrà come obiettivi:
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