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Tè e caffè: sono queste le bevande più consumate al mondo. Il caffè, che si aggiudica il primo posto, era già noto nel 900 d.C. per le sue proprietà energizzanti e venne introdotto in Europa dagli arabi, mentre il tè, al secondo posto, proviene dalle antiche tradizioni asiatiche ed è arrivato fino a noi attraverso la Via della Seta. E voi cosa preferite? I vostri geni potrebbero avere a che fare con i vostri gusti.
Oggi sono miliardi le tazze di caffè e di tè consumate in tutto il mondo ma come stabilire quale delle due bevande piace di più ad ognuno di noi? Oltre ai fattori della componente culturale e alle preferenze s’intende. Sembra che la genetica abbia un ruolo in questa scelta che compiamo quotidianamente. Se siamo bevitori di tè o di caffè potrebbe dipendere da determinati geni che modellano il gusto dei sapori amari.
L’amaro, nella nostra bocca, serve ad inviare un segnale di pericolo al cervello sull’eventuale presenza di sostanze nocive in quello che stiamo ingerendo. Quindi sembra un po’ strano che amiamo bere queste due bevande senza alcuna preoccupazione.
Secondo un nuovo studio della Northwestern University in Illinois, abbiamo una predisposizione genetica a percepire l’amarezza di particolari sostanze e questo ci spingerebbe a prediligere una bevanda piuttosto che un’altra. I bevitori di caffè, secondo i ricercatori, associano il gusto amaro al premio successivo di stimolazione che porta il caffè. Sono state coinvolte due serie di dati. Il primo studio è stato effettuato sui gemelli che secondo i risultati sembra che le varianti genetiche siano legate alla forza della percezione dei diversi gusti: una variante per la caffeina, una per il chinino e infine una per il propiltiouracile (prop).
Il team ha così reclutato centinaia di migliaia di partecipanti compresi tra i 37 e i 73 anni dal 2006 al 2010, sapendo anche quante tazzine di bevande consumassero al giorno. Hanno così scoperto che chi aveva una maggiore predisposizione genetica per il valore legato alla caffeina preferiva effettivamente il caffè, mentre gli altri un po’ meno.
La caffeina contribuisce non solo all’amarezza del caffè ma anche alla sua consistenza per cui le persone che sono più brave a rilevare la caffeina possono trovare il caffè più piacevole. Mentre le persone che portano i ricettori del gusto amaro per il chinino o per il prop bevono meno caffè e più tè.
“I nostri geni del gusto giocano parzialmente un ruolo su cosa beviamo: caffè, tè o alcool. La preferenza per il tè può essere vista come una conseguenza dell’estensione del caffè perché i nostri geni potrebbero aver reso il caffè un po’ troppo amaro per il palato”, spiegano i ricercatori. Voi quale scegliete?
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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