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L’Associazione 21 luglio Onlus ha denunciato che, secondo le sue stime, sono 14.000 i bambini rom che vivono in una baracca e buona parte sono completamente dimenticati dalle istituzioni.
L’Associazione è nata nel 2010 a Roma ed è un’organizzazione non profit che «supporta gruppi e individui in condizione di segregazione estrema e di discriminazione, tutelandone i diritti e promuovendo il benessere delle bambine e dei bambini».
Secondo quanto dichiarato dalla Onlus, molti bambini rom si trovano dalla nascita davanti a un percorso a ostacoli fatto di condizioni economiche precarie, ambiente degradato, segregazione abitativa e spesso periferica e soprattutto di una disuguaglianza educativa rispetto ai loro coetanei.
Denuncia Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio: «Circa 8.000 minori vivono in baracche di insediamenti formali, progettati, realizzati e gestiti dalle istituzioni. Altri 6.000, invece, conducono la loro esistenza in insediamenti informali, costituiti da baracche fatiscenti, tende, giacigli di fortuna. Soprattutto – continua – nei centri dove insistono i più grandi insediamenti, soprattutto nelle città di Torino, Roma e Napoli, ma anche in aree del Sud Italia, non si investe per ridare dignità e speranza ai “figli delle baraccopoli”, per combattere le diseguaglianze, per dare sostegno alle pochissime realtà che ancora si impegnano nell’offrire opportunità educative».
Addirittura uno studio realizzato dalla stessa Associazione evidenzia che, per esempio nella regione Lazio, un minore rom delle baraccopoli ha circa 60 possibilità in più, rispetto a un suo coetaneo non rom, di venire segnalato al Tribunale per i minori che, in molti casi, ne dichiara l’adottabilità.
Purtroppo, denuncia infine Associazione 21 luglio, numerosi amministratori locali davanti alle problematiche dei minori rom si arrendono, facendo prevalere l’approccio al mondo adulto dei rom che però troppo spesso viene ritenuto al di fuori da ogni possibilità di inclusione.
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
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