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Trovato un grande cratere meteoritico in Groenlandia, grande più di una città. La “buca” è stata trovata da un gruppo di ricercatori che l’ha individuata sotto mille metri di ghiaccio nella Terra di Inglefield, a nord-ovest del paese. Il cratere ha un diametro di 31 km aggiudicandosi così il titolo di uno dei più grandi del mondo e il primo ad essere stato individuato sotto una calotta di ghiaccio continentale.
Probabilmente è la traccia di un meteorite avente 1 km di diametro caduto non molto tempo fa, forse addirittura sul finire del Pleistocene (12 mila anni fa). Il cratere fu portato alla luce per la prima volta 3 anni fa durante una mappatura topografica del territorio sottostante al ghiaccio. Da lì sono state avviate diverse ricerche per accertarsi che la causa fosse davvero un meteorite.
L’aereo di ricerca tedesco dell’Alfred Wegener Institute ha mappato il territorio in oggetto con un sofisticato radar che ha dato risultati sorprendenti, indicando tutti i dettagli presenti: un bordo circolare, un sollevamento centrale, detriti di meteorite e strati di ghiacci.
Negli anni successivi gli scienziati sono tornati ad analizzare le rocce e l’acqua che defluiva nelle zone circostanti. Il ghiaccio più antico è risultato essere meno pulito, ovvero con maggiore presenza di detriti. Tra questi ultimi sono stati trovati minerali a base di carbonio e vetro, derivanti dalla fusione della superficie della roccia con il suolo, e nelle acque invece tracce di nichel, cobalto, cromo e oro che indicano quindi un meteorite di ferro.
Sicuramente un così grande evento avrà avuto un grande impatto sul clima dell’emisfero boreale e forse persino sull’intero pianeta. Quali siano stati però questi effetti non lo sappiamo ancora, serviranno altre ricerche e analisi sulle rocce collocate più in profondità.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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