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Per il giorno 5 novembre sono arrivate a New York, provenienti da Roma, le opere degli artisti disabili dei dieci laboratori della comunità di Sant’Egidio per essere esposte in mostra al Palazzo di vetro delle Nazioni Unite.
Fino a oggi, 16 novembre, le opere sono dunque in mostra in un luogo molto importante di New York, una grande vittoria per i Laboratori d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, nati per dare la possibilità di studio e formazione alle persone disabili che non hanno potuto ricevere un percorso formativo completo.
La mostra d’arte si chiama “Living Together” e non è solo un’altra delle mostre di artisti disabili o il risultato di qualche “arteterapia”. È qualcosa di diverso, l’espressione di un percorso creativo e di liberazione poiché, sin dall’inizio Sant’Egidio, come emerge da una nota della stessa Comunità, «si è presa cura delle persone con disabilità, svelando i loro problemi e le loro storie di esclusione, sostenendone i pensieri inespressi e le aspettative. Emerge con forza il desiderio di esprimersi, la “gioia di vivere” che infrangono pregiudizi e senso di minorità e mette in moto risorse insospettabili».
Infatti, nel corso di questi laboratori si dà la possibilità di esprimersi, di raccontare il proprio percorso, le proprie emozioni ma soprattutto il proprio modo di vedere il mondo.
Negli ultimi anni le opere degli artisti disabili sono state esposte in diverse mostre europee, confrontandosi con quelle di artisti contemporanei e partecipando tra l’altro alla Biennale di Venezia ed esponendo le loro opere al Quirinale, nella residenza del Presidente della Repubblica Italiana,
La mostra è dunque approdata a New York e, dato il successo ottenuto e visto che chiuderà oggi stesso, se ne terrà una seconda (già programmata ma finalmente confermata) che sarà dal 19 al 30 novembre, allestita presso il Consolato Generale d’Italia, sempre nella Grande Mela.
Questi eventi daranno la possibilità di ascoltare la voce silenziosa degli artisti attraverso le loro opere e siamo certi che otterranno il successo che meritano.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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