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Uno studio dell’Agenzia dell’Ambiente austriaca ha rivelato che l’uomo contiene nel suo corpo particelle di microplastiche e ne ingerisce una quantità superiore a quella prevista.
Infatti nelle feci delle persone esaminate sono stati trovati ben nove tipi di polimeri diversi e i più comuni sono risultati essere polipropilene e polietilene tereftalato; le dimensioni delle particelle andavano da 50 a 500 micrometri.
Del resto, con le otto tonnellate di plastica che ogni anno finiscono nei mari e negli oceani – dopo aver constatato che pesci, sale da cucina, acqua del rubinetto e persino acqua in bottiglia contengono residui percentuali di microplastiche – era inevitabile che anche l’uomo venisse coinvolto direttamente da questi materiali ingerendoli con il cibo. Ma la conclusione dei ricercatori è davvero scioccante: «Le microplastiche potrebbero essere presenti nel 50% della popolazione mondiale», anche se lo studio dovrà essere verificato su larga scala.
Ha spiegato il direttore dello studio Philipp Schwabl: «Questo è il primo studio nel suo genere e conferma ciò che sospettavamo da tempo, ovvero che la plastica alla fine raggiunge l’intestino umano e particelle microplastiche più piccole sono in grado di entrare nel flusso sanguigno, nel sistema linfatico e possono persino raggiungere il fegato. Ora che abbiamo le prime prove di microplastiche negli esseri umani, abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per capire cosa questo significhi per la salute umana».
Soprattutto, sarà necessario verificare con altre ricerche che cosa significhino queste microparticelle per la salute umana, se per esempio possano influenzare il sistema immunitario o quello digestivo e ancora peggio se possano veicolare sostanze tossiche nel nostro corpo, dal momento che altri studi hanno dimostrato come alle particelle di plastica si aggreghino molti batteri, come spiegato in questo articolo.
Naturalmente gli autori della ricerca hanno sottolineato l’importanza della riduzione dell’uso di plastica, aumentare il riciclaggio e migliorare lo smaltimento. In effetti diversi Paesi hanno già detto addio ai sacchetti di plastica ed entro un anno dovrebbe diffondersi il bando di plastica monouso, cannucce, cotton fioc. Persino gli Usa, grandi consumatori di plastica, sembrano muoversi in questa direzione, nonostante le politiche non esattamente ecologiche di Trump.
Tutte misure assolutamente necessarie anche se molti ambientalisti le considerano tardive. Dobbiamo fare di più e di meglio, ne va della nostra esistenza.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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