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Il governo norvegese, guidato dal primo ministro conservatore Erna Solberg, ha deciso di accogliere i numerosi appelli che venivano rivolti da anni ed ha chiesto ufficialmente scusa a tutte quelle ragazze norvegesi che nel dopoguerra vennero maltrattate e subirono ingiustizie per avere avuto rapporti con i militari tedeschi.
“Le ragazze crucche” o “le donne dei crucchi”, come le chiamavano con disprezzo, venivano messe all’indice e i loro diritti umani violati sistematicamente senza alcun processo o tantomeno alcuna sentenza di collaborazionismo.. Furono discriminate e perseguitate, vennero loro tolti i diritti civili, subirono arresti e a volte vennero espulse in Germania coi figli. Furono almeno 50.000 le donne che, nel corso dell’occupazione nazista della Norvegia, ebbero rapporti amicali e spesso amorosi con soldati e ufficiali della Wehrmacht e molte di esse ebbero figli con loro.
Del resto, non possiamo dimenticare che questi rapporti furono incoraggiati dal criminale nazista Heinrich Himmler, capo delle SS, – condannato e giustiziato al processo di Norimberga – che considerava il popolo norvegese particolarmente “puro come razza ariana”.
Non a caso, infatti, molte ragazze norvegesi incinte per amori con militari tedeschi venivano ricoverate e fatte partorire nei “Centri Lebensborn“, la rete di rifugi in cui i nazisti favorivano gli incontri sessuali degli innamorati “ariani” per produrre quella che definivano la razza “superiore” perfetta.
Per esempio non è più un segreto per nessuno che Frida Lingstad, la cantante degli Abba – famosissimo gruppo pop che ebbe grande successo negli anni ’70 – sia figlia di una relazione tra la madre norvegese e un ufficiale della Wehrmacht già sposato, nascendo appunto in un Lebensborn.
Finalmente, dicevamo, la premier norvegese Solberg ha espresso le scuse sue e del governo a tutte le vittime delle discriminazioni dichiarando: «Le ragazze e le donne norvegesi che ebbero rapporti con militari tedeschi durante l’occupazione furono vittime nel dopoguerra di trattamenti ingiusti e indegni. Riteniamo che allora le autorità norvegesi violarono gravemente il principio per cui nessuno può essere condannato senza processo o punito al di fuori della legge. Per molte di quelle donne furono soltanto amori genuini, flirt innocenti. Per cui pagarono per tutto il resto della loro vita. Oggi a nome del governo offro a loro e alla loro Memoria le scuse ufficiali».
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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