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La Cappella Sansevero a Napoli dal mese di ottobre aprirà le sue porte e svelerà i suoi misteri anche ai visitatori non udenti con l’utilizzo della Lingua dei Segni italiana.
Infatti, grazie al progetto “Sansevero in Lis” e alla collaborazione tra il Museo Cappella Sansevero, la sezione provinciale di Napoli dell’Ente nazionale sordi e l’associazione Progetto Museo verrà offerta l’opportunità di visite guidate speciali dedicate a persone sorde.
Quindi la Cappella di Sansevero renderà accessibile la sua storia tra misteri e leggende che la pervadono, a partire dal celeberrimo Cristo velato passando attraverso un labirinto senza inizio né fine di un mosaico di cui è rimasta solo una piccola parte e la tomba del principe Raimondo di Sangro, espressione della sua magnificenza.
Non a caso il mistero principale riguarda il velo sul Cristo che, pur essendo di marmo, appare fin troppo soffice e delicato per un effetto incredibilmente vicino alla realtà. La leggenda narra che la morbidezza del velo non sia dovuta all’abilità scultorea di Giuseppe Sanmartino, ma sia da attribuire ai poteri esoterici del principe Raimondo di Sangro, che sembrava essere in grado di solidificare, con un liquido di sua invenzione, tessuti e persino organi del corpo.
La Cappella è uno dei monumenti più visitati di Napoli e questo progetto, che cerca di spiegare arte, miti e leggende anche ai non udenti, altro non è che la celebrazione di questo importante edificio.
Afferma infatti Francesca Amirante presidente dell’associazione Progetto Museo: «L’esigenza non è trasferire contenuti, ma mettere in condizione chi dovrà fare le visite di poter ripensare nel proprio linguaggio fatto non di lettere, ma di un complesso, ricchissimo e straordinario sistema di segni, per comunicare il mondo multiforme del principe di Sansevero, la profondità di significati della cappella intera e di ogni singola opera». E ancora aggiunge con soddisfazione Maria Alessandra Masucci consigliere d’amministrazione del Museo Cappella Sansevero: «Quando è arrivata la proposta di collaborazione dell’Ens ci è parsa un’occasione preziosa per aprire le porte del nostro museo anche ai visitatori sordi, nell’ottica del principio di inclusione sociale che cerchiamo costantemente di concretizzare nella pratica. Noi del Museo Cappella Sansevero ci sentiamo arricchiti da questa esperienza».
Non a caso l’obiettivo principale è avvicinare proprio i visitatori con difficoltà uditive o completamente sordi alla storia della Cappella fino alle spiegazioni dell’arte barocca che vi si trova. Tutto è stato tradotto e interpretato nella Lingua dei Segni italiana (Lis) e saranno guide sorde che condurranno le visite, dopo un percorso di formazione apposito e mirato, adeguatamente retribuito.
Le prime visite guidate sono in programma il 14 ottobre prossimo (alle ore 10), il 30 novembre (alle 17) e il 12 gennaio 2019 (alle ore 10) ed è obbligatoria la prenotazione. Le persone non udenti non pagheranno, la visita avrà una durata di circa 40 minuti.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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