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Oggi in Cina, in occasione del solstizio d’estate, si celebra il Festival di Yulin, città-prefettura della regione autonoma di Guangxi.
Una brutale e insensata festa in cui le vittime sono cani e gatti indifesi, uccisi in modo barbaro per essere cucinati e poi mangiati. La ragione di questa pratica risiede nelle credenze popolari di questa grande metropoli cinese: la carne di cane e gatto viene considerata come fonte di salute, fortuna e addirittura vigore sessuale.
Proprio per questo motivo, l’Associazione Animalisti Italiani Onlus organizza, a partire dalle 10.30 di oggi, un presidio di fronte all’Ambasciata Cinese a Roma allo scopo di chiedere la fine di questo scempio.
Durante il festival vengono mangiati ogni anno 10.000 cani e migliaia di gatti. La maggior parte di essi viene catturata per strada ma accade spesso che anche animali domestici vengano rubati da abitazioni private. Oltre all’estrema crudeltà che si consuma durante questo festival dell’orrore, perplime che tali scelleratezze non siano state ancora fermate alla luce di un fatto sconcertante: spesso i cani uccisi sono malati e – stando al Ministero della Sanità cinese – ogni anno nel Paese muoiono tra le 2.000 e le 3.000 persone per aver contratto il virus della rabbia.
Eppure il massacro continua imperterrito ogni anno. I cani vengono ammassati e rinchiusi in gabbie claustrofobiche per giorni, con i musi legati affinché non si mordano tra loro. Poi vengono uccisi senza alcuna umanità e attraverso tecniche che scegliamo di non descrivere, per fare in modo che la carne resti più morbida.
Statistiche dell’ufficio di Pechino della World Animal Protection alla mano, veniamo a conoscenza che ogni anno in Cina vengono uccisi, per essere mangiati, 25 milioni cani. Per quanto riguarda i felini è più complesso avere delle cifre esatte. Mentre in altri Paesi asiatici – Taiwan, Filippine, Singapore, Hong Kong – il consumo di carne di cane è stato vietato, nella metropoli cinese di Yulin si continua a perpetrare questo tipo di orrore.
«Nella cultura cinese i cani sono partner fedeli dell’uomo: rappresentano un ideale di pace e di lealtà», ha dichiarato lo scorso 14 febbrai il presidente cinese Xi Jinping. Per questo – scrive l’Associazione Animalisti Italiani in una lettera aperta all’ambasciatore cinese in Italia, Li Ruiyu – «quest’anno abbiamo qualche speranza in più affinché venga fermata questa immane tragedia».
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
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