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Troppa anidride carbonica impoverisce gli alimenti

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Troppa anidiride carbonica nell’aria impoverisce irrimediabilmente le piantagioni di prodotti destinati all’alimentazione umana. È lo studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change della T.H.Chan School of Public Health di Harvard che rivela come l’anidride carbonica eccessiva intacca le piantagioni alimentari come grano e riso, privandole di elementi nutritivi importanti per la salute, come zinco, ferro e proteine.

Infatti, senza questi elementi l’alimentazione diventa carente provocando varie patologie in centinaia di milioni di persone, soprattutto nelle zone più povere del Pianeta, causando l’aumento di anemie e altre patologie.

Quindi, secondo questo studio, si stima che entro il 2050 addirittura l’1.9% della popolazione mondiale – circa 175 milioni di persone – sarà carente di zinco e aumenteranno dell’1.3% – circa 122 milioni – le persone carenti di proteine; tutto ciò a causa di elevate concentrazioni di CO2 che, senza contenimenti adeguati, potrebbe raggiungere la concentrazione di 550 ppm (parti per milione) con la conseguenza di impedire ad alcuni raccolti di concentrare le sostanze nutritive, impoverendo irrimediabilmente la dieta umana a livello globale.

In particolare, riporta Ansa, il dottor Mattew Smith e il suo team hanno esaminato l’impatto di CO2 sui livelli di ferro, proteine e zinco di 225 alimenti coltivati e hanno calcolato, con una proiezione, come la diminuzione dei nutrienti avrà un impatto negativo sulla salute e la nutrizione di oltre 150 Paesi.

Attualmente, purtroppo, si stima che più di due miliardi di persone abbiano carenza di uno o più nutrienti che solitamente provengono dalle piante; infatti il 63% delle proteine, l’81% del ferro e il 68% dello zinco di cui il nostro corpo necessita provengono da fonti vegetali.

Addirittura, circa 1,4 miliardi di donne in età fertile e bambini al di sotto dei 5 anni vivono in Paesi in cui il tasso di anemia è superiore al 20%. La nazione più colpita è l’India, che conta circa 50 milioni di persone con carenza di zinco, 38 milioni con poche proteine e oltre 500 milioni tra donne e bambini estremamente vulnerabili a causa della mancanza di ferro. Seguono, nella triste classifica, Asia Meridionale e Sudorientale, Africa e Medio Oriente, ma ormai anche il resto del mondo è a rischio.

Le tristi conclusioni dello studio dimostrano come, se non ci impegniamo a ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica, ci troveremo a combattere contro il diffondersi di malattie che diventeranno letali.

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