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Allarme rom a Milano? Più che altro allarmismo

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Sono passati venti giorni dal famoso annuncio sul treno regionale 2653 in transito da Milano per Cremona e Mantova: “I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. Scendete perché avete rotto. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i c….». Prima l’incredulità generale il deprecabile episodio di cui si è resa responsabile la capotreno del convoglio di Trenord. Poi le parole del vicepremier Salvini: “Andrebbe premiata perché ha difeso il diritto di viaggiare sicuri”. E ancora, all’indomani della comunicazione di Compagnia circa l’assunzione di provvedimenti disciplinari, un chiaro avvertimento: “Giù le mani dalla capotreno!”.

Ma che clima c’è a Milano sulla questione Rom? A dar retta a certe testate giornalistiche siamo in piena emergenza.  Solo per restare all’ultimo mese, il 2 agosto una preoccupata denuncia da parte di Silvia Sardone, consigliere comunale e regionale di Forza Italia: “Dentro il mercatino di Piazzale Cuoco, (nei pressi della fermata della metropolitana Lodi), si vendono sigarette di contrabbando o rubate, elettrodomestici, cellulari sottratti ai proprietari, merce rubata nei supermercati e alimenti rivenduti tra le bancarelle, profumi rubati nei negozi, biciclette in gran quantità”. Neanche a dirlo, la responsabilità è di immigrati e rom che praticano l’illegalità su larga scala.

Non trascorre neppure una settimana e l’opinione pubblica viene informata sull’ultimo misfatto, verificatosi “nella notte di domenica (5 agosto), quando alcuni ospiti dell’accampamento rom abusivo di via Ulivi /via Olmi( in zona Baggio a Milano) hanno deciso di misurarsi in gare di abilità al volante, con sgommate e testacoda. Probabilmente una manovra estrema deve essere sfuggita al controllo di uno dei “piloti” coinvolti, dato che, come riportato da alcuni testimoni, la corsa di una vettura si è conclusa con un sonoro schianto contro uno dei camper parcheggiati. Da ciò si sarebbe originata una violenta lite all’interno dell’accampamento, durante la quale qualcuno dei partecipanti avrebbe esploso dei colpi di pistola”. Peccato che dopo pochi giorni la vicenda si sia chiarita in altro senso.

Giusta una pausa per le ferie di Ferragosto ed ecco una rissa in via Bolla, sempre a Milano ma in zona Lorenteggio,  nel complesso degli alloggi Aler. La cronaca riferisce di un duro scontro tra bosniaci e romeni, probabilmente per motivi di gelosia. «Qualunque sia la verità, in breve tempo si è scatenato l’inferno, mentre i residenti di via Bolla osservavano allarmati dalle proprie finestre. Di fronte al numero civico 38 si sarebbe originata una violenta zuffa fra le due fazioni di rom, che in breve hanno iniziato a diventare sempre più numerose. I testimoni riferiscono di avere visto spuntare numerose armi, fra cui coltelli, bastoni, e anche qualche pistola».

Siamo all’emergenza ordine pubblico a Milano a causa dei Rom? Se dovessimo attenerci ad alcuni resoconti giornalistici sembra proprio di sì.  Eppure basta allargare appena lo sguardo per capire che la situazione non è così grave e, per fortuna, la realtà non è così allarmante. Sia ben chiaro, violenza e illegalità vanno condannati e repressi con decisione, ma a nessuno è consentito strumentalizzare episodi di cronaca per pura propaganda politica, ingigantendoli e creando un allarme sociale per nulla giustificato.

Allora, è opportuno riportare ogni cosa nella giuste dimensioni. Una rappresentazione più equilibrata sembra emergere nelle parole di Maurizio Pagani, presidente dell’Opera nomadi di Milano ad Affaritaliani.it. «C’è un clima di disagio e insofferenza diffuso. La notizia degli spari presso il campo nomadi di via Olmi si è poi rivelata infondata ma resta la questione della gestione del rapporto con i rom, sinti e caminanti in città. È una situazione che viene da lontano, i motivi sono legati all’inefficacia degli interventi per quanto riguarda i campi rom ufficiali. Gli interventi pubblici in questi spazi sono arroganti e non ricercano un’alleanza necessaria con queste comunità per progredire verso il meglio. […] I toni sono più aggressivi a destra e più sfumati a sinistra, però in tutto questo arco di tempo sono continuati gli sgomberi, con gli stessi numeri».

Nello stesso tempo, per fortuna, non mancano iniziative che vanno nella direzione giusta. Tra queste piace segnalare due interventi che riguardano il mondo della scuola.

Il primo consiste in un progetto della Comunità di Sant’Egidio. Quest’anno le ferie degli ospiti della casa di riposo Virgilio Ferrari di via Panigarola, zona Corvetto, sono state animate da un gruppo di adolescenti rom, a Spiazzi, sul Lago di Garda. «Il viaggio di questi giovani è solo una delle tante proposte di quest’estate» – ha dichiarato a Milano Today Stefano Pasta, assegnista di ricerca in pedagogia alla Cattolica e coordinatore del progetto della Comunità di Sant’Egidio – «un certo numero di bambini hanno frequentato le colonie estive del Comune, altri hanno partecipato a vacanze organizzate dalle parrocchie. Alcuni hanno visto il mare per la prima volta nella loro vita».

Il secondo riguarda Franca Fabbri, 80 anni, insegnante in pensione e volontaria della Comunità di Sant’Egidio. Per il suo compleanno ha chiesto un regalo davvero speciale: una borsa di studio per i ragazzini rom, «perché la scuola può davvero fare tanto per il loro futuro e toglierli anche dalle cattive strade». Come ricordano gli operatori del progetto per l’inserimento scolastico di 500 ragazzini rom romeni e rom slavi, «il diritto alla scuola è il diritto al futuro. Ed è anche una via preventiva molto forte ed efficacie contro le devianze, la difficoltà ad accedere al mondo del lavoro e anche rispetto alle condizioni di genere: c’è ancora forte il tema dei matrimoni precoci».

In definitiva, quella milanese è una realtà di luci ed ombre, dove permangono problemi anche seri ma dove le iniziative pubbliche e private di certo non mancano. Una realtà, comunque, non riducibile all’allarmismo e alle semplificazioni propagandistiche.

 

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