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Nelle Marche un allevamento di bachi da seta a scopo didattico

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Una giovane  marchigiana, Elisa Vallorani, di professione agricoltore, ha messo a punto un progetto per dare vita ad un allevamento di bachi da seta a scopo didattico.

La bachicoltura un tempo era largamente praticata nelle campagne marchigiane, tanto che agli inizi del 20° secolo fu istituita ad Ascoli Piceno la Stazione di Bachicotura e Gelsicoltura, collegata con l’istituzione Scientifica di Padova e in effetti negli anni venti si potevano contare ben 150 stabilimenti concentrati su quel territorio, rispetto i 170 esistenti nell’intero Paese. A testimonianza di questa attività è nato anche un piccolo ma dotato Museo della Bacologia a Colli del Tronto e proprio lì vicino sorge  “Alla Solagna”, l’azienda agricola e di agriturismo di Elisa Vallorani che si è laureata in giurisprudenza ma ha preferito poi dedicarsi all’attività di famiglia.

Non solo: la domanda  sul progetto e di collaborazione rivolta da Elisa alle istituzioni è stata accolta, quindi la Regione Marche –  in collaborazione con la Cia della provincia di Ascoli Piceno –  ha comunicato la finanziabilità del progetto che prevede sia l’ampliamento dell’agriturismo sia la realizzazione della fattoria didattica.

Sottolinea con entusiasmo Elisa: «Il nostro obiettivo è quello di allevare bachi da seta a scopo didattico e non commerciale. Attraverso la realizzazione di una fattoria didattica che ci darà la possibilità di ospitare scolaresche o gruppi privati in azienda per far vivere ai bambini un’esperienza a stretto contatto con la natura».

Spiega inoltre che il ciclo di vita di un baco da seta dura un mese (da metà aprile a metà maggio circa), dal momento che le uova si schiudono nel primo plenilunio di primavera; i bachi impiegano circa una ventina di giorni per crescere e una decina per fare il bozzolo e uscirne sfarfallando. Naturalmente la rottura del bozzolo implica che non sarà possibile ricavarne il lunghissimo filo di seta da tessere (spesso lungo fino a 2 chilometri). I bachi si nutrono di foglie di gelso bianco che vanno rinnovate ogni 6 ore circa, e si trovano su un telaio disposto su sue cavalletti, in una stanza areata e ben illuminata. Prosegue Elisa : «Ogni tanto viene cambiata la lettiera, ovvero sopra ai bachi adagiamo un foglio di rete di plastica forata, sopra ancora mettiamo le foglie e, come i bachi si arrampicano per mangiare passando attraverso i fori, solleviamo la rete e li spostiamo per pulire».

Un lavoro intenso e concentrato che per i bambini delle scolaresche costituirà un’esperienza unica, sarà un viaggio tra una natura a loro sconosciuta e un’attività altrettanto ignota.

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