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Mostra alla Basilica di San Lorenzo fuori le mura per i bambini vittime di guerra

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Inizia oggi a Roma la mostra organizzata da Associazione nazionale vittime civili di guerra (Anvcg) che è intitolata  “Il Grande Bombardamento di Roma 19 luglio 1943 – S. Lorenzo”.

In collaborazione con il Centro per la promozione del libro, si terrà presso il grande complesso della Basilica di San Lorenzo fuori le mura che venne gravemente danneggiato dai bombardamenti degli americani dal 19 al 24 luglio 1943.

In realtà l’obiettivo doveva essere la distruzione dello scalo ferroviario della Tiburtina – un nodo strategico di grande importanza per i collegamenti tra Sud e Nord – e i bombardamenti causarono oltre 3.000 morti e 11.000 feriti tra la popolazione civile.

Alle 17,45 di oggi, a commemorazione della visita di Papa Pio XII fatta a quell’ora presso la Basilica distrutta, ci sarà un momento di preghiera all’interno della navata, seguito da un momento musicale bandistico di musica classica e sacra.

La mostra è documentaria e nella piazza davanti alla Basilica sarà ospitata un’installazione itinerante, “Sagome 547“, progetto che vuole ricordare l’impressionante numero di bambini che, nel mondo, sono vittime di guerra.

Non a caso 547 è il numero di bambini che ogni giorno nel mondo – secondo i dati Unicef – perdono la vita a causa di eventi di guerra e l’allestimento è stato fatto in collaborazione anche col ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, con il patrocinio del Comune di Roma, della Croce rossa italiana e della Confederazione italiana fra le Associazioni combattenti e partigiane.

Ha spiegato Giuseppe Castronovo, presidente dell’associazione Anvcg: «Le immagini e i reperti d’epoca sono la migliore testimonianza, molto più efficace di qualsiasi parola, della distruzione e dello scempio prodotti dalla guerra sulla capitale in quel tragico giorno. Di fronte ai numeri impressionanti del bombardamento di San Lorenzo, nessuno osa parlare di “effetti collaterali”, eppure è con questo disumano e asettico termine che sono state chiamate e sono tuttora chiamate le tante altre vittime civili dei bombardamenti nel mondo, sacrificate alle strategie militari e all’obiettivo della vittoria finale. Fatti come quello che ricordiamo il 19 luglio, dimostrano quanto sia ingannevole la retorica dei ‘bombardamenti intelligenti’ e degli ‘attacchi mirati’: le bombe portano sempre morte e distruzione, senza eccezioni, specialmente quando avvengono in aree densamente popolate».

E aggiunge anche che per quanto sia difficile credere in un futuro senza guerre – proprio perché giungono notizie terribili da ogni parte del mondo – l’assocciazione Anvcg non smetterà comunque il suo impegno nella battaglia per la pace che, Secondo Giuseppe Castronovo, è l’unica cosa per cui valga la pena combattere.

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