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Una sentenza storica quella del 28 giugno da parte della Corte Costituzionale della Corea del Sud: gli obiettori di coscienza potranno svolgere un tipo di servizio civile al posto della leva obbligatoria in vigore nel Paese.
Proprio alla Corte Costituzionale si erano rivolti con un appello nel 2014 Amnesty International (che riporta la buona notizia), la Società degli Amici (i quaccheri), la Commissione internazionale dei giuristi, War Resister’s International e altre organizzazioni, sostenendo come l’assenza di regole in favore dell’obiezione di coscienza costituisse in realtà una penalizzante e indebita interferenza nei confronti della libertà di pensiero, di opinione e di fede religiosa, assolutamente incompatibile con il diritto internazionale.
Naturalmente non è ancora stato stabilito in cosa potrà consistere il servizio civile e non era nemmeno della Corte Costituzionale il compito di decidere quali saranno le alternative e quali i requisisti per poter scegliere di non fare il servizio militare.
Quasi certamente, però, la molla della decisione è scattata anche grazie ai mondiali di calcio in Russia appena terminati.
Infatti sono stati molti i tifosi della Corea del Sud – squadra che si è comportata molto bene nel primo turno battendo addirittura la Germania campione del mondo in carica – che hanno chiesto a voce piena l’esonero dal servizio militare del loro amato campione Son Heung-min.
A dire il vero, il ministro della Difesa del Paese asiatico aveva respinto le richieste, ma aveva anche promesso che presto gli obiettori di coscienza avrebbero potuto svolgere una qualche forma di servizio civile. Non è stato probabilmente un caso che la Corte Costituzionale decidesse nel giro di poche ore.
Tocca ora al governo fare una nuova legge che regoli il servizio civile e prendere una decisione riguardo gli oltre 200 obiettori che si trovano attualmente in carcere. Magari ripulendo anche la fedina penale loro e delle altre migliaia di obiettori che hanno scontato fino a tre anni di carcere per il loro ripudio delle armi.
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
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