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Tutti conosciamo i droni e le loro più disparate applicazioni: da quelle più nobili – dal trasporto del sangue per le trasfusioni ai kit medici in caso di disastri ai defibrillatori – alle peggiori, come denunciato più volte da Amnesty International. Ora questi elettronici “uccelli” volanti potrebbero essere applicati per una causa nobilissima grazie alla sensibilità e all’impegno di Unicef.
L’obiettivo della Onlus che si occupa della tutela dei bambini, infatti, è quello di riuscire a consegnare dei vaccini nelle isole sperdute che compongono l’arcipelago di Vanuatu, nel Sud Pacifico. Si tratta di circa 80 isolette, alcune delle quali davvero difficili da raggiungere con i mezzi tradizionali, per questo Unicef ha lanciato una richiesta alle compagnie di tutto il mondo per realizzare il servizio.
«Vanuatu, che è formato da 83 isole su un’area lunga 1600 chilometri», spiega l’agenzia Onu sul proprio sito, «è il terreno ideale per testare le capacità dei droni, che dovranno portare i vaccini dalle tre isole principali alle altre abitate, consegnandoli agli operatori sanitari».
«Ogni isola ha molti villaggi remoti isolati», spiega Christian Vasquez dell’Unicef. «Le persone vivono in gruppi familiari e non ci sono strade tra un villaggio e l’altro. Quando i nostri operatori cercano di portare i vaccini in queste aree spesso devono camminare per ore in montagna, sempre cercando di tenerli freddi».
Si tratta per il momento di una forma di sperimentazione che, stando a quanto previsto da Unicef, potrebbe provare che i droni sono in grado di rendere più veloce la distribuzione in maniera economicamente sostenibile. Nel caso di buon esito dell’iniziativa, il modello potrebbe essere esportato in contesti simili.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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