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Anche in India lotta attiva alla plastica

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Rhea Singhal è una trentaseienne di New Delhi (India) ed è diventata il vero e proprio simbolo della lotta ai rifiuti di plastica che stanno soffocando il nostro pianeta.

Infatti, dopo una laurea in farmacologia e aver lavorato nel marketing di un’importante azienda farmaceutica, Rhea ha sviluppato una svolta ambientalista che l’ha portata a cambiare radicalmente vita e a fondare nel 2009 la sua azienda, Ecoware, una società che produce piatti, bicchieri, contenitori per gli alimenti, con una peculiarità comune e cioè sono tutti biodegradabili al 100%.

La sua storia è stata raccontata direttamente dall’Onu in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, il 5 giugno, che proprio in India si è celebrata puntando il dito contro le plastiche monouso, su cui del resto avevamo scritto  qui.

L’azienda, al posto della plastica, utilizza biomasse – in particolare scarti agricoli che finirebbero bruciati nei campi – per produrre i propri contenitori: questi ultimi possono essere utilizzati per il congelamento dei cibi, per la cottura in microonde e per conservarli.  Quando non serviranno più si potranno buttare nella raccolta dell’umido. Se anche venissero buttati nell’indifferenziata, la loro decomposizione avverrebbe in circa 90 giorni, senza rilasciare alcun tipo di inquinante.

Superfluo rilevare come il beneficio valga per l’ambiente ma anche per l’uomo, dal momento che se vengono utilizzati contenitori di plastica per il cibo caldo o per scaldarlo in microonde, si potrebbero ingerire tossine che la plastica rilascia.

Dall’anno della sua fondazione, Ecoware ha fatto passi da gigante ed è diventata la prima azienda indiana in questo settore e tra i suoi clienti ormai si sono inseriti grandi catene di ristoranti, hotel di lusso e persino la rete ferroviaria nazionale, l’Indian Railways.

C’è anche da annotare che se è vero che i suoi prodotti costano circa il 15% in più rispetto a quelli in plastica tradizionale, ormai le persone sono molto più attente agli inquinanti e volentieri sono disposte a pagare un sovrapprezzo per un Pianeta migliore.

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