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Ai tropici i Paesi più colpiti dal riscaldamento globale

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Uno studio effettuato da ricercatori dell’Università di Melbourne e pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters sostiene che i tropici, dove si trovano i Paesi più poveri al mondo, saranno i più colpiti dalle conseguenze negative causate dal riscaldamento globale.

Lo studio ha preso in esame – sia su Paesi ricchi sia sui più poveri – i probabili effetti dei cambiamenti nel caso di un innalzamento della temperatura di 1,5 gradi rispetto all’epoca pre-industriale, cioè l’obiettivo più ambizioso dell’accordo di Parigi Cop 21.

Purtroppo si evidenzia che i Paesi che godono di un clima temperato – con in testa la Gran Bretagna – saranno colpiti molto meno di quelli tropicali, come per esempio l’Indonesia in Asia o la Repubblica Democratica del Congo in Africa; il paradosso è che questi ultimi Paesi contribuiscono in modo irrisorio alle emissioni di gas serra.

Non solo: nella ricerca è possibile leggere che i tropici, essendo tra le regioni più povere nel mondo, sono le Terre che meno hanno la capacità di adattarsi a nuovi cambiamenti climatici e sono tra i Paesi che non hanno beneficiato dell’industrializzazione, motivo per cui il loro sviluppo economico soffrirà ancora di più con l’innalzamento della temperatura per il riscaldamento globale.

Naturalmente, sarà doveroso anche tenere conto di altri cambiamenti come l’innalzamento dei livelli dei mari a causa dello scioglimento dei ghiacci, oppure di tempeste più devastanti o ancora precipitazioni più intense.

Infine, è stato considerato che, per ogni grado in più di riscaldamento, l’atmosfera potrebbe trattenere fino al 7% di umidità in più e lo studio conclude con questa nota: «Questi cambiamenti probabilmente avranno un effetto cumulativo e le nazioni più povere saranno più colpite di quelle più ricche».

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