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L’Unione Europea dichiara guerra alla plastica e mette al bando piatti, posate e cotton fioc, gli oggetti di plastica monouso responsabili dell’85% dell’inquinamento che colpisce oceani, mari e spiagge del nostro pianeta.
La nuova prassi si inserisce nel più ampio pacchetto sull’economia circolare a livello europeo già approvata da Consiglio e Parlamento europei e Bruxelles ha proposto anche una nuova tassa sulla plastica che finanzierà il prossimo bilancio dell’Unione, quello 2021-2027 dove verrà inserita una norma che renderà conveniente la ricerca su materiali alternativi.
La messa al bando dovrà essere confermata dall’Europarlamento e dai governi dei vari Paesi, prima – ci si augura – delle prossime elezioni europee del maggio 2019.
Saranno quindi vietati oggetti di plastica monouso come piatti, posate, cannucce, agitatori per bevande, cotton fioc e aste dei palloncini; i contenitori di bevande in plastica saranno ammessi solo se tappi e coperchi resteranno saldamente attaccati al contenitore.
Invece per quanto riguarda i contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica saranno gli Stati membri a fissare obiettivi nazionali di riduzione, mentre i produttori saranno chiamati a coprire i costi della gestione dei rifiuti come mozziconi di sigaretta, palloncini e attrezzi da pesca in plastica.
Non ci sarà invece la messa al bando per oggetti a cui non c’è alternativa come assorbenti o salviettine umidificate, ma nel loro caso gli imballaggi dovranno avere un’etichetta o una scritta che indichi chiaramente al consumatore l’impatto negativo del prodotto sull’ambiente.
Infine, entro il 2025, gli Stati dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie in plastica monouso per bevande, anche ricorrendo a sistemi di cauzione e deposito.
Secondo Bruxelles la direttiva contro la plastica monouso potrà evitare l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica, danni ambientali che costerebbero alla comunità 22 miliardi di euro e farà risparmiare ai consumatori 6,5 miliardi di euro.
Gli ambientalisti in generale chiedono maggiori attenzioni verso il problema la cui soluzione è diventata improcrastinabile, ma intanto Greenpeace, insieme alla coalizione ReThink Plastic Alliance, ha accolto favorevolmente la proposta della Commissione europea definendola «un primo passo importante e positivo verso la riduzione degli imballaggi e dei contenitori in plastica monouso».
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
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