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Non solo vino ma anche tanta solidarietà all’edizione 2018 del Vinitaly, la più grande manifestazione italiana dedicata all’enologia, in programma fino al 18 aprile a Verona. Dall’inserimento lavorativo di persone disabili al finanziamento di progetti per i malati oncologici, passando per le iniziative educative nel Sud Est asiatico: sono diverse le buone prassi che approderanno nella vetrina d’eccezione del Vinitaly, giunto quest’anno alla sua 52esima edizione.
In particolare, il meglio del Terzo settore e dell’altruismo in tema di enologia, sarà presentato dal Friuli Venezia Giulia nel padiglione 6 allestito dall’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa). Prima buona prassi presente alla kermesse veneta sarà “Tappodivino, il cuore buono del sughero. Insieme per trasformare i tappi di sughero usati in solidarietà”. Si tratta di un progetto, attivato in collaborazione con Amorimcorkitalia, che nasce con l’obiettivo di raccogliere tappi di sughero e convertirli in materiale per la bioedilizia. La raccolta crea un circolo virtuoso che, già da oltre tre anni, sostiene un campus di terapia ricreativa dove ogni anno più di 1.300 bambini e ragazzi malati oncologici trascorrono gratuitamente periodi di vacanza e svago. Ad oggi sono 60 mila i chilogrammi di tappi riciclati e 42 mila euro i contributi donati.
C’è poi “Il vino della Pace” della Cantina Produttori Cormons che ogni anno invia circa 10 mila bottiglie a capi di Stato e autorità civili e religiose, come messaggio di fratellanza tra i popoli. Del resto non è proprio il vino uno dei simboli per eccellenza della convivialità?
Quest’anno a Vinitaly c’è anche il progetto “Diversamente doc“, nato nel 2011 da un’idea dell’europrogettista Francesca Ballali, con l’Azienda agricola Giorgio Colutta e l’Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale (Anffas Udine), per creare percorsi per l’inserimento in agricoltura di persone con disabilità. Spazio anche a “Fatto in paradiso“, il vino ideato da Francesca Pecorari, figlia di Alvaro (titolare dell’azienda vinicola Lis Neris), morta in un incidente stradale nel 2002: la onlus a lei intitolata finanzia progetti educativi in alcune aree disagiate del Sud Est asiatico, soprattutto in Myanmar. Infine “Diamo un taglio alla sete“: dal 2007 gli enologi del gruppo “Fuori di sesta” organizzano la festa dell’imbottigliamento del “Vitae”, le cui bottiglie vengono distribuite per sostenere i progetti del missionario friulano fratel Dario Laurencig in Kenya, Uganda e Sud Sudan. Tra i promotori di “Diamo un taglio alla sete” anche Paolo Comelli, dell’azienda “i Comelli”, a cui Vinitaly ha conferito il premio “Benemeriti della Vitivinicoltura Italiana”
Non solo il Friuli Venezia Giulia, però, porterà la solidarietà nei padiglioni del Vinitaly. L’appuntamento annuale di Verona, infatti, sarà anche un’occasione per festeggiare i 50 anni della Comunità di Sant’Egidio e i 15 anni di solidarietà di Wine for Life, già da qualche anno presente al Vinitaly. L’alleanza tra vino di qualità e lotta contro l’AIDS in Africa è l’impegno di produttori e aziende vinicole che continuano, dopo 15 anni, a dimostrare il loro appoggio offrendo un valore aggiunto alle eccellenze vinicole italiane.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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