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L’ONU riconosce l’obiezione di coscienza al servizio militare

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10 marzo 1987 – La Commissione per i diritti umani dell’ONU riconosce l’obiezione di coscienza al servizio militare come diritto dell’uomo, il quale può quindi aiutare la collettività prestando un servizio di tipo civile, e invita tutti gli Stati membri a contemplare questa possibilità.

Inoltre l’ONU stabilisce che è diritto dell’essere umano non effettuare il servizio di leva per ragioni relative a motivi etici, religiosi, filosofici, di coscienza e comunque di libero pensiero.

In Italia assistiamo ad alcune tappe fondamentali che porteranno, infine, all’istituzione della legge del servizio civile nazionale.

Nel 1996 è di fatto la Toscana la prima Regione italiana ad approvare una legge specifica sul servizio civile e, due anni dopo, il Senato approva la nuova legge sull’obiezione di coscienza, riconoscendo, tra l’altro la validità del servizio civile all’estero.

Con la legge 331 del 14 novembre 2000, si arriva all’abolizione della leva obbligatoria e, l’anno successivo, il Parlamento approva definitivamente la legge sul servizio civile volontario, aperto anche alle donne.

Il cerchio si chiude il 6 marzo 2001, con la legge n.64 che istituisce il servizio civile nazionale.

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