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Se pensate che sia banale compilare un assegno bancario del libretto in vostro possesso, sappiate che non è esattamente così.
È necessario infatti apporre sull’assegno, sia sul fronte che su retro, la clausola NON TRASFERIBILE. Se si tratta di un libretto di assegni vecchio sul quale la clausola non è prestampata dalla banca, lo si può scrivere a mano e in stampatello maiuscolo.
Può sembrare una cosa sciocca ma la Legge antiriciclaggio n. 231 del 2007 mette fuori legge gli assegni che non recano la corretta dicitura e viene comminata una multa a chi lo emette se l’importo supera i 999 euro, limite che è stato abbassato nel 2011 poiché in origine era di 12.500 euro. Come se non bastasse la multa viene elevata anche a chi incassa un assegno bancario senza la dicitura NON TRASFERIBILE.
Va segnalato che all’inizio la pena pecuniaria prevista era compresa tra l’1% e il 40% dell’importo scritto sull’assegno bancario mentre nel DL 90/2017, entrato in vigore lo scorso 4 luglio, la pena varia tra 3.000 e 50.000 euro, con il diritto di oblazione immediato che prevede il pagamento del doppio dell’importo minimo, vale a dire 6.000 euro. È possibile fare ricorso dimostrando (non si comprende come) le proprie intenzioni al Ministero del Tesoro, inviando una “memoria” per spiegare che non si tratta di riciclaggio ma di mera sbadataggine, ma se andrà bene si potrà ottenere la riduzione di un terzo della sanzione minima, cioè si dovranno pagare 2.000 euro.
Come è ovvio consumatori e associazioni sono insorti per questa vicenda, della cui portata si sono resi conto solo quando sono iniziate ad arrivare le sanzioni, anche perché l’informazione sulla compilazione dell’assegno bancario è stata tardiva e davvero molto scarsa.
Per ovviare, l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) ha diffuso un decalogo cui prestare attenzione quando si compila o si riceve un assegno bancario.
Invitiamo quindi a consultarlo su questo sito per non incorrere in errori che potrebbero costare cari. Troverete anche istruzioni per i libretti di risparmio al portatore, che ormai non possono più essere emessi.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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