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2018: un anno di ricorrenze storiche

L’anno che è in corso, il 2018, sarà pieno di ricorrenze storiche e politiche: si sono susseguiti decenni, ma gli anni con la cifra finale 8 sono quelli che in particolare segnano tappe decisive nella storia italiana e mondiale e meritano pertanto di essere ricordati.

A partire dal 1848, anno della prima Guerra di Indipendenza in Italia, i moti che nascono in Sicilia si diffondono in un’Italia ancora divisa, fanno nascere insurrezioni come le 5 Giornate di Milano e le 10 giornate di Brescia; viene introdotta la prima Costituzione – che in realtà è lo Statuto Albertino – e nasce a Roma la Repubblica Romana, al cui governo partecipano anche Mazzini e Garibaldi. Sono trascorsi 170 anni da allora.

Successivamente, ecco il 1918, esattamente un secolo fa: il 4 novembre di quell’anno scatta l’armistizio per l’Italia e per i belligeranti di quella che viene chiamata “La Grande guerra”; [1] per la prima volta vengono coinvolti anche i civili, nonostante sia una guerra di trincea: i morti risulteranno alla fine essere oltre 16 milioni.

Ma un’altra tragedia in quell’anno si abbatte sul mondo: l’influenza spagnola. È una pandemia che procura un numero altissimo di vittime nel mondo (tra 50 e 100 milioni) ed è causata da un virus di sottotipo H1N1 (ritroveremo questo virus mutato in altri tipi di influenza – come l’aviaria di sottotipo H5N1 – molti anni dopo).

Trascorrono solo due decenni e nel 1938 (80 anni prima dell’attuale 2018), dopo una violentissima campagna antisemita, vengono promulgate a settembre le tristemente famose Leggi razziali fasciste che si rifanno a quelle naziste emanate solo 3 anni prima. Sono perlopiù discriminatorie verso gli ebrei, che vengono emarginati o costretti all’espatrio.

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale e il referendum [2] che fa dell’Italia una repubblica, finalmente il primo gennaio 1948, entra in vigore la Costituzione repubblicana, ancora oggi vigente; non a caso sono già state fatte commemorazioni, celebrazioni e letture varie della nostra Carta Costituzionale in occasione del 70° anniversario.

Forse l’anno più denso di avvenimenti è il 1968, esattamente mezzo secolo fa. Anno di rivoluzioni ovunque, a partire da quella degli studenti in Francia che si propaga in tutti i Paesi. Si dice che il mondo, dopo il 1968, cambi completamente: idee nuove, fresche ma ponderate, si schierano contro i vecchi standard di vita, il lavoro pesante nelle fabbriche, le alienanti catene di montaggio. Un vero e proprio scardinamento della politica sociale sino ad allora praticata. Il movimento femminista, che oggi è ancora attivo, comincia le sue rivendicazioni e quelli della sinistra extraparlamentare combattono i cosiddetti “padroni”, arrivando ad alzare vere e proprie barricate nelle sedi universitarie e persino nelle strade. Cominciano quell’anno le prese di coscienza e le lotte per gli operai, manifestazioni pubbliche causano morti e feriti in nome di un’ideologia che è spesso di pancia, sì, ma in qualche modo molto pulita, romantica e utopica.

Nello stesso anno ci sono due avvenimenti che mettono in crisi il mondo intero: il 4 aprile l’assassinio di Martin Luther King [3], pastore protestante, attivista politico, leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani e pacifista convinto; il 6 giugno viene invece assassinato Robert Kennedy (detto Bob), fratello di JFK [4] a sua volta ucciso cinque anni prima. Kennedy è colpito a Los Angeles, dopo la propria vittoria nelle primarie per le elezioni presidenziali.

Il 1978, 40 anni fa, è l’anno dei tre papi: dopo la morte di Paolo VI, viene eletto in conclave Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I. Muore dopo 33 giorni di pontificato e sale al soglio pontificio papa Giovanni Paolo II, [5] al secolo Karol Wojtyla, che segnerà il percorso etico e morale persino di molti leader mondiali per oltre 26 anni.

Ma lo stesso 1978 inizia con una grossa tragedia politica: Aldo Moro, deputato, ministro e premier in diversi mandati della Repubblica Italiana, viene rapito a Roma il 16 marzo. Le trattative con i terroristi delle Brigate Rosse, autori del rapimento, sono lunghe e segrete, ma il 9 maggio il corpo defunto dello statista viene fatto ritrovare in un’auto a Roma.

Purtroppo la stessa notte (9 maggio) viene ucciso dalla mafia a Cinisi (Palermo) il giornalista Peppino Impastato [6], il cui delitto rischia di venire oscurato dal ritrovamento di Moro. Impastato è un idealista e combatte con tutte le sue forze contro la mafia, scagliandosi in particolare contro il boss Gaetano Badalamenti che ne ordina l’esecuzione.  Il film “I 100 passi” ripercorre la sua storia.

A parziale consolazione di tutto quel caos politico e sociale che segue la vicenda Moro, l’8 luglio viene eletto come presidente della Repubblica Sandro Pertini [7], uomo coraggioso, determinato, con un passato eroico di combattente politico, certamente il presidente più amato nella storia dell’Italia repubblicana, vicino al popolo e convinto sostenitore dei diritti universali.

Infine, ricordiamo che nell’anno 2008 negli Usa viene eletto Barack Obama, il primo presidente afroamericano di colore degli Stati Uniti.

 

 

Bla Bla CARE: in Abruzzo giovani e politici a confronto [8]
18 gennaio 2017. È il giorno della tragedia di Rigopiano [9]