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Le fughe di petrolio in Nigeria sono responsabili ogni anno della morte di circa 16mila neonati. A dare questa stima di dati è uno studio condotto dal Center For Economic Studies di Monaco (CESifo) e dall’Università di San Gallo, in Svizzera.
I ricercatori hanno esaminato per tre anni le varie statistiche fornite dal Governo nigeriano, sia per quanto riguarda le 6mila fuoriuscite di petrolio da diverse infrastrutture, sia per i dati sanitari relativi a 23.364 madri, delle quali 2.744 vivono a meno di 10 chilometri da un’area inquinata.
E’ emerso che le esposizioni degli adulti alle fughe di petrolio nei cinque anni precedenti al concepimento di un bambino, raddoppia il rischio di mortalità infantile nei primi 28 giorni di vita.
Basti pensare che nel 2012 sono nati 5,30 milioni di bambini in Nigeria e che ben l’8 per cento è stato concepito da genitori residenti in prossimità di una fuga di idrocarburi. Il rapporto pone delle questioni particolarmente serie in merito al comportamento delle multinazionali, che non hanno mai valutato le conseguenze delle loro attività sulla salute degli abitanti.
Il capo di Stato della nazione africana, Muhammadu Buhari, ha proposto di aumentare gli stanziamenti per il Delta del Niger nel corso del 2018. Per finanziare il progetto di bonifica della regione deturpata dalle attività estrattive e per dar vita alla più vasta operazione di decontaminazione mai realizzata. Ci vorranno circa 30 anni e un miliardo di dollari.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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