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Aiuta un guerriero: la campagna di COOPI per i bambini

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In occasione della Giornata mondiale dell’infanzia abbiamo ricordato, attraverso un rapporto di Unicef, le precarie condizioni di vita di milioni di bambini in diversi Paesi del mondo, soprattutto in quelli colpiti dai conflitti (leggi l’articolo). Bambini che rischiano la vita ogni giorno, ma che anche quando sopravvivono, non hanno la possibilità di andare a scuola e quindi di costruirsi un futuro dignitoso. Numeri di Unicef e Unhcr alla mano, sono ben 37 milioni i piccoli di età compresa tra 6 e 10 anni che non siedono sui banchi di scuola. Tra questi vi sono 3,5 milioni di bambini rifugiati o sfollati tra i 5 e i 17 anni e le bambine sono i soggetti più colpiti, perché hanno un rischio più che doppio rispetto ai coetanei maschi di uscire dal percorso scolastico sin dalla primissima età.

Per questo la ong COOPI (qui il sito) ha lanciato in questi giorni una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi dal titolo “Aiuta un guerriero”. Un nome scelto non a caso, per celebrare la forza e il coraggio di quei bambini che continuano a studiare in condizioni di guerra e di emergenza. Sono “guerrieri”, perché sfidano ogni giorno minacce, violenza e distruzione per compiere quello che per ogni altro bambino è semplicemente normale, come l’andare a scuola.

È per sostenere questi bambini che COOPI promuove“Aiuta un guerriero”: con una donazione sul sito aiutaunguerriero.org, si può sostenere l’intervento della Ong per realizzare in Niger, Libano e Iraq scuole in tende e container; formare e sostenere insegnanti ed educatori; fornire materiale didattico, ludico e sportivo (banchi, libri, quaderni, palloni e attrezzature sportive); assicurare forme di protezione rispetto ai potenziali rischi di abusi e violazione dei diritti umani, specie nei confronti di bambine e ragazze.

«Siamo consapevoli che offrire l’educazione in contesti di emergenza equivale a salvare vite», spiega il direttore di COOPI, Ennio Miccoli. «Laddove la guerra annienta le comunità facendole vivere nella paura e nella minaccia della violenza, le scuole costruite da COOPI offrono uno spazio sicuro di apprendimento che protegge l’integrità fisica e psicologica di bambini e ragazzi. Educare in emergenza per COOPI non significa solo garantire l’istruzione, ma offrire al contempo benessere psicologico, opportunità di crescita e coesione sociale attraverso il gioco e lo sport».

Per raggiungere l’obiettivo, COOPI conta sul sostegno dei cittadini più generosi ma anche di grandi partner che hanno sposato la causa rilanciandola, come la grande catena di store COIN, che ha deciso di sostenere la campagna coinvolgendo anche la rete dei negozi e i propri clienti. La prima iniziativa di sostegno al progetto è “Carta, Nastri e Solidarietà”: dal 2 al 24 dicembre, 35 punti vendita COIN ospiteranno i volontari di COOPI impegnati ad impacchettare i doni dei clienti. Le donazioni così raccolte andranno a sostenere bambini come Sekina, una bambina rifugiata di 12 anni in Niger, che con COOPI ha ritrovato la possibilità di studiare. Leggere le sue parole equivale a comprendere meglio il dramma di questo enorme quantitativo di bambini in difficoltà.

«Quando le milizie di Boko Haram hanno fatto irruzione nel nostro villaggio», racconta Sekina, «siamo scappati. Abbiamo camminato a piedi per 500 km, avevamo fame e sete… Dopo molti giorni abbiamo raggiunto un campo rifugiati dove io e i miei fratelli abbiamo iniziato ad andare a scuola. Mi piace andarci, la trovo molto interessante e sono molto contenta di imparare a leggere e a scrivere. La scuola è molto importante perché le persone che hanno attaccato il nostro villaggio sono delle persone che non sono mai state a scuola. Se fossero state a scuola non avrebbero mai fatto così. Da grande voglio insegnare ai bambini a leggere e a scrivere perché la scuola è fondamentale per vivere bene e in pace».

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