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Il presidente dell’Istat Giorgio Alleva ha presentato, in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, stupri e forme di violenza di ogni genere, alcuni dati importanti e spesso percepiti in modo errato dai cittadini.
È stato infatti rilevato che gli stupri subiti dalle donne italiane sono stati commessi per oltre l’80% (esattamente l’81,6%) da italiani, mentre gli stupratori stranieri sono circa il 15% (per la precisione il 15,1%).
Per le donne straniere che vivono nel nostro Paese l’autore della violenza non risulta essere un italiano per il 50% dei casi, mentre lo è per violenze o molestie minori.
Pertanto viene immediatamente a cadere la sensazione di pericolo percepita dai cittadini del nostro Paese nei confronti dello straniero, percezione che viene acuita ad arte da chi vuole incutere la paura del “diverso”.
Le affermazioni di Alleva acquisiscono una grande importanza quando egli dichiara: «È interessante sottolineare che il comportamento di denuncia delle italiane risulta cambiare notevolmente se l’autore della violenza sia straniero. La quota di vittime di stupro da un autore straniero che dichiara di aver sporto denuncia è infatti oltre 6 volte più alta rispetto al caso in cui l’autore è italiano».
Per il tentato stupro, la differenza è ancora più marcata: «La quota di donne che denunciano, nel caso di un autore straniero, è 10 volte più alta rispetto al caso in cui l’autore sia un italiano».
Insomma, prima di accanirsi in modo sbagliato, sarebbe meglio consultare le statistiche.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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