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A Cassano d’Adda, in provincia di Milano, è nato il “Con-dominio sociale”, che, nei suoi quattro piani, accoglie una quarantina di persone disabili di vario tipo. Questo condominio si colloca a metà tra la comunità alloggio e l’appartamento protetto, ed è gestito dalla Cooperativa Punto d’incontro, a sua volta nata anni fa da Anffas, Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettivo relazionali.
L’Anffas è una Onlus davvero molto attiva sul territorio della provincia di Milano, ma è presente in molte città italiane e raccoglie intorno a sé anche molti volontari. Conta infatti più di 14.000 soci suddivisi in 169 Associazioni locali presenti su tutto il territorio nazionale; garantisce, quotidianamente, servizi e supporto a oltre 30.000 persone con disabilità e ai loro genitori e familiari. Negli oltre 1.000 centri gestiti direttamente o attraverso i 49 enti autonomi a marchio Anffas operano 3.000 operatori specializzati, inquadrati nel CCNL Anffas e 2.000 tra volontari e collaboratori.
Quella del “Con-dominio” è una delle tante esperienze che è possibile offrire a disabili per una vita autonoma, anche se a ognuno degli ospiti viene assegnato un progetto e un piano residenziale individuali. È evidente che il piano per persone disabili di età avanzata che magari non hanno più parenti sarà diverso da quello per i più giovani con buoni margini di autonomia nelle situazioni della vita quotidiana.
C’è poi anche il progetto con i nuclei abitativi indipendenti – monolocali, bi e trilocali dotati di bagno e cucina – autonomi e adatti a persone con problemi principalmente psichici o psicosociali. La responsabile del “Con-dominio” è Ida Cavallaro che racconta come colazione e cena siano momenti comunitari, con i pasti che vengono però preparati all’esterno della struttura. Spiega: «Il nostro motto è “Essere padroni del proprio abitare pur vivendo insieme”, naturalmente sotto la supervisione degli operatori».
A Cassano d’Adda c’è quindi chi frequenta il centro diurno, chi fa la vita del pensionato e chi invece intraprende percorsi per un futuro inserimento nel mondo del lavoro. Durante il fine settimana i ritmi sono più lenti, si trova quindi il tempo per la passeggiata, il mercato o il bar e una chiacchierata con qualcuno.
Il tutto nell’ottica, come spiegavamo, di ottenere una vita autonoma il più possibile e per una più ampia inclusione sociale.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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