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Dalla Via Francigena al Cammino di San Benedetto

Rendere accessibili anche per le persone diversamente abili trecento chilometri da Norcia, alle propaggini dei Monti Sibillini, a Subiaco, nell’alta valle dell’Aniene, fino ad arrivare a Cassino, nella valle del Liri, attraversando i luoghi più significativi della vita di san Benedetto da Norcia, e sensibilizzare le strutture ricettive per rendersi disponibili a un’accoglienza accessibile per ogni tipo di pellegrino.

E’ l’arduo intento dell’associazione Free Wheels Onlus [1], fondata da Pietro Scidurlo, noto per le sue imprese a bordo della sua handbike, tra cui il Cammino di Santiago de Compostela e la Via Francigena (leggi l’articolo [2]).

L’associazione da anni aiuta le persone con disabilità ad affrontare le loro paure e la vita, con quella fiducia in sé stessi che può portarli a vivere qualunque tipo di esperienza, più o meno difficoltosa, come il vivere il mondo a piedi con la serenità alla quale tutti hanno pieno diritto. E lo fa in diversi modi: organizzando seminari informativi per persone in cammino; fornendo gli strumenti necessari per intraprendere queste esperienze; accompagnando le persone lungo questi itinerari culturali che meritano la pena di essere percorsi perché circoscrivono un territorio incontaminato che appartiene alle ricchezze del nostro Paese.

Sinora il team di FreeWheels ha mappato il Cammino di San Benedetto per duecentosettanta chilometri e ha censito circa 2000 i punti d’interesse in 40 comuni/frazioni attraversati. Ben 180 le strutture visitate, nelle quali è stata effettuata una prima valutazione sull’accessibilità e sui servizi offerti. Ne è risultato che sono accessibili 400 punti di interesse e 15 strutture per l’ospitalità.

 

Centro antiviolenza Ananke di Pescara: "Così da 10 anni aiutiamo le donne" [3]
La sharing mobility piace agli italiani [4]