Gli scatti della fotografa bresciana Marina Lorusso hanno documentato una bella realtà che ha finito col diventare una mostra visitabile fino al 27 novembre con ingresso libero come evento aggiuntivo alla 15^ mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia – organizzata da Università e Politecnico di Torino. Marina Lorusso ha visto da vicino la vita che si svolge nelle APAC, istituti detentivi brasiliani autogestiti, nei quali non ci sono guardie carcerarie ad aprire e chiudere le porte perché sono i recuperandi, così come vengono chiamati, a farlo in autonomia.
Si tratta di una risposta nuova rispetto alla normale, e spesso fallimentare, detenzione classica. Un istituto in cui “entra l’uomo e il delitto resta fuori”, nel quale il senso della detenzione non è legato al mero sconto della pena ma all’acquisizione di autocoscienza e consapevolezza dei propri mezzi e potenzialità.
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