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Da giorni è di nuovo emergenza profughi e migranti a Milano. Il Comune non riesce più ad accogliere persone nelle strutture di accoglienza, non ci sono più posti. Nel mese di settembre sono transitati oltre 10.000 migranti e poi è arrivato il freddo dei giorni scorsi con piogge molto abbondanti. I centri, sovraffollati, danno la precedenza a donne e bambini e quando arrivano gli uomini, soprattutto se in tanti, non trovano posto al coperto e sono quindi costretti, come è già capitato, a dormire in sacco a pelo fuori dall’hub di via Sammartini (vicino alla Stazione Centrale), esistente grazie a Progetto Arca.
Spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Maiorino: «Fra migranti, senzatetto e clochard, il Comune sta accogliendo circa 5.300 persone a notte. Corriamo il rischio di non poter più gestire la situazione. Chiedo al prefetto di spostare i richiedenti asilo fuori città, in modo che noi possiamo occuparci solo dei migranti in transito nella città. Così avremmo spazio e non ci sarebbe gente per strada».
Ma non solo: esiste un allarme dei volontari che punta il dito contro il fenomeno prostituzione che gira intorno alla stazione e un altro contro profughi minori – ragazze e ragazzi – che transitano nello stesso luogo. Diverse ragazze sono state viste salire su auto di sconosciuti, tra l’indifferenza di tutti. Tranne, appunto, quella dei volontari che si appellano alle istituzioni che dovrebbero tutelare questi minori non accompagnati ed evitare che le ragazze cadano preda di sfruttatori. A questo proposito, proprio ieri abbiamo dato notizia della manifestazione tenuta in diverse città italiane contro la tratta degli esseri umani (leggi l’articolo).
Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca e gestore dell’Hub insieme a Fondazione Avsi, dichiara preoccupato: «Il giro di prostituzione attorno alla Stazione è noto e non certo recente. Che siano donne e ragazze ospiti dell’hub, io tenderei ad escluderlo. Anzi, non mi risulta proprio che persone da noi registrate facciano cose strane: le sorvegliamo. Su questi temi, gli occhi sono ben aperti. Certo, poi non possiamo garantire per tutto quel che succede in tutto il quartiere attorno alla Centrale. Comunque, ora allerteremo ancora di più i nostri operatori per verificare queste notizie».
Un’altra questione spinosa a Milano riguarda l’ingaggio da parte del Comune di squadre di migranti volontari per ripulire i parchi cittadini, fatto sul quale la Cisl ha espresso parere negativo, ritenendo questa scelta non adeguata in termini di rispetto del lavoro che, a parer del sindacato, andrebbe svolto da operai qualificati. Opinione sacrosanta, per carità, come sacrosanto è anche che il lavoro serva a conferire dignità a chi voglia sentirsi partecipe e parte integrante di una comunità.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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