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Terre des Hommes: le bambine sono sempre più “indifese”

Dati desolanti quelli che emergono dal nuovo dossier della campagna “Indifesa” promosso da Terre des Hommes [1] in occasione della Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze (leggi l’articolo [2]).  Il rapporto, presentato nel corso di una conferenza stampa nella sala Zuccari del Senato, ha evidenziato come negli ultimi cinque anni il numero di vittime minorenni di reati sia aumentato, passando dai 4.946 del 2011 ai 5.080 del 2015.

Vittime di una lunga serie di odiosi reati sono soprattutto minorenni di sesso femminile, ben il 60%, che raggiunge addirittura l’87%  quando si tratta di violenze sessuali e del 91% se si analizzano i dati dei bambini entrati nel giro della produzione di materiale pornografico.

Se in termini generali negli ultimi cinque anni il numero delle vittime di reati ha segnato un aumento del 3%, si registra un drammatico aumento a tre cifre nella pornografia minorile che tocca la vertiginosa quota del +543%. Nella stragrande maggioranza, come abbiamo visto, le vittime sono bambine e ragazze, ma l’aumento del trend prova anche che la pornografia minorile si conferma uno dei settori di sfruttamento dei minori che gode di maggiore richiesta sul mercato. Un incremento a tre cifre (+148%) è anche quello registrato dagli atti sessuali con minori di 14 anni, o minori di 16 nel caso di parenti stretti e affidatari: sono state 411 le vittime nel 2015, il 78% femmine.

Non consola affatto il calo negli ultimi 5 anni delle violenze sessuali e di quelle aggravate, rispettivamente -26% e -31%, anche perché in termini assoluti (in tutto 908 minori nel 2015, per oltre l’82% femmine, pari a 770) costituiscono le tipologie con maggior numero di vittime dopo i maltrattamenti in famiglia (1.442, +24%) e la violazione degli obblighi di assistenza familiare (961, +9% sul dato 2011), dove la percentuale di femmine è abbastanza allineata all’altro sesso.

«I numeri sono impressionanti e non lasciano spazio a dubbi: la prevenzione della violenza sui minori deve essere una priorità delle istituzioni pubbliche e richiede l’impegno di tutti, perché adolescenti e bambini crescano con una visione sana delle relazioni di coppia e del rispetto dell’altro», commenta Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des Hommes. «Bisogna lavorare per abbattere gli stereotipi di genere tra i ragazzi come strumento per prevenire la violenza sulle donne domani. E’ una delle chiavi fondamentali per prevenire e contrastare violenze e discriminazioni. Ma la Campagna Indifesa quest’anno punta i riflettori anche sulle bambine che vivono in zone teatro di guerra e nelle emergenze migratorie che ne conseguono, per proteggerle e tutelarne i diritti fondamentali alla salute, allo studio, alla libertà. Terre des Hommes è impegnata da anni, e continuerà a farlo, per la loro protezione in Italia e nel mondo con progetti concreti per offrire assistenza e un futuro migliore a tutte loro».

Dato ancora più terrificante è quello che fotografa centinaia di violenze messe a segno ai danni delle bambini e delle ragazze proprio dai loro coetanei. I dati del Ministero della Giustizia, infatti, segnalano in carico dei Servizi Sociali ben 817 minori di sesso maschile condannati per violenze sessuali. Ben 267, invece, sono invece i responsabili di sfruttamento della pornografia e prostituzione minorile.

E poi ci sono le bambine che vivono in zone teatro di guerra e nelle emergenze migratorie che ne conseguono, per le quali Terre des Hommes da anni è impegnata con progetti concreti a tutela dei loro diritti fondamentali alla salute, all’istruzione, alla libertà. Situazioni di violenza che non fanno che acuire l’altra piaga che nel mondo colpisce 15 milioni di bambine, ovvero i matrimoni precoci.

A rendere ancora più inquietante lo scenario attuale che riguarda i minori non accompagnati che arrivano in Europa dopo viaggi della speranza per fuggire alle guerre e non sempre, purtroppo, finiscono nelle mani giuste.

In base alle stime di Eurostat le bambine e le ragazze che hanno viaggiato sole per raggiungere l’Europa e sono state registrate al loro arrivo nel 2015 sono state 7.805.

Decisamente meno fortunate anche le piccole indifese che restano nel loro Paese d’origine. Il dossier di Terre des Hommes mette in evidenza, infatti, che ad esempio in Iraq e in Siria migliaia di donne e ragazze sono ridotte a schiave dei combattenti.

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