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Il Bibliobus per la ricostruzione

L’approfondimento di questa settimana presta attenzione a una felice iniziativa di crowdfunding sorta in condizioni profondamente negative, ovvero dopo il terremoto.

Ci riferiamo all’Arci [1]che, nei giorni successivi al terremoto, si è mobilitata mettendo a disposizione le proprie sedi nei territori colpiti per supporto e raccolta materiali e sensibilizzando i soci e i circoli a attivarsi con raccolte di donazioni e fondi. A tal proposito ha promosso la campagna “La Cultura per la ricostruzione”, rivolta all’infanzia e alla terza età per favorire la ricostruzione di legami di comunità attraverso l’organizzazione di eventi, spettacoli, iniziative, cineforum, oltre che con l’attivazione del Bibliobus Arci.

Il Bibliobus ha iniziato le sue attività come biblioteca itinerante all’indomani del sisma che colpì L’Aquila il 6 aprile 2009.

Il progetto si è sviluppato dall’incontro di realtà diverse, il Punto Einaudi dell’Aquila, la redazione della trasmissione Fahrenheit di Radio 3, il circolo Arci Querencia, il Comitato territoriale Arci L’Aquila, l’Arci Abruzzo, l’Arci Servizio Civile, l’AMA (Azienda Mobilità Urbana) de L’Aquila, e si è concretizzato grazie alla generosità di chi ha donato libri per le popolazioni terremotate.

Da maggio a settembre 2009 un autobus ha distribuito nelle tendopoli sparse sul territorio comunale decine di migliaia di libri donati da tutta Italia, mentre un secondo bus è stato trasformato in biblioteca e sala di lettura e collocato nel Campo Centi Colella. Con l’aiuto di volontari e volontarie Arci venuti da ogni parte d’Italia, sono state organizzate anche reading, laboratori, spettacoli, incontri con autori.

Alla fine del 2009, con la chiusura delle tendopoli, il Bibliobus ha proseguito la sua attività: dapprima in scuole, università, reparti ospedalieri, centri commerciali e nel corso di eventi socio-culturali; in seguito, in occasione del terremoto avvenuto in Emilia Romagna nel 2012, facendo varie tappe nei comuni delle Province di Modena e Ferrara colpiti dal sisma.

Oggi, dopo il terremoto del 24 agosto, continua il viaggio del bibliobus, girando nelle tendopoli di Lazio e Marche, portando cultura e anche momenti di serenità.

Promuoverà la lettura e distribuirà libri e riviste, nei comuni del sisma e ovunque venga richiesto. La filosofia dell’iniziativa si basa sul potere ‘terapeutico’ del libro in situazioni di emergenza e post-emergenza.

La condivisione della lettura può contribuire ad alleggerire il trauma nella prima fase del terremoto, e a far sentire le persone meno sole quando l’emergenza lascerà il posto ad una condizione ordinaria di forte disagio sociale.

Il Bibliobus itinerante e i libri possono arrivare in tutte le piccole frazioni colpite, raggiungendo anche i piccolissimi nuclei abitativi che spesso sono soli e isolati.

Per rendere possibile l’attività del Bibliobus e far fronte alle spese è stata lanciata la campagna di crowdfunding, nell’ambito della piattaforma Produzioni dal Basso. [2]

I fondi raccolti saranno utilizzati per sostenere alcuni costi tra cui:

Ci preme sottolineare che Produzioni dal Basso e il Network Arci rinunciano alle fee del 3% sul progetto e devolveranno l’intero ricavato alla causa.

L’approfondimento di oggi ci ha stimolati anche a raccogliere qualche dato fornito da Istat [3] sulle abitudini degli italiani verso la lettura.

Nel 2015 si stima che il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) abbia letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il dato appare stabile rispetto al 2014, dopo la diminuzione iniziata nel 2011.

Il 9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa, il 64,4% ne ha al massimo 100. La popolazione femminile ha maggiore confidenza con i libri: il 48,6% delle donne sono lettrici, contro il 35% dei maschi.

La quota di lettori risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire; in particolare, la fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-17enni.

La lettura continua ad essere molto meno diffusa nel Mezzogiorno. Nel Sud meno di una persona su tre (28,8%) ha letto almeno un libro mentre nelle Isole i lettori sono il 33,1%, in aumento rispetto al 31,1% dell’anno precedente.

I “lettori forti”, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7% dei lettori (14,3% nel 2014) mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma “lettore debole”, avendo letto non più di tre libri in un anno.

L’8,2% della popolazione complessiva (4,5 milioni di persone pari al 14,1% delle persone che hanno navigato in Internet negli ultimi tre mesi) hanno letto o scaricato libri online o e-book negli ultimi tre mesi.

Lettura e partecipazione culturale vanno di pari passo; fra i lettori di libri, le quote di coloro che coltivano altre attività culturali, praticano sport e navigano in Internet sono regolarmente più elevate rispetto a quelle dei non lettori.

I cittadini stranieri residenti in Italia che tra il 2011 e il 2012 dichiarano di aver letto almeno un libro sono il 37,8%, indice di una minore propensione alla lettura da parte degli stranieri rispetto agli italiani (52%). Quasi la metà degli stranieri legge almeno un quotidiano a settimana (48,6%) e il 29,5% settimanali o periodici.

Nel 2014, le famiglie italiane hanno speso 3.339 milioni di euro per libri e 5.278 per giornali, stampa e articoli di cancelleria: rispettivamente 11 e 18 euro al mese, lo 0,4 e lo 0,6% della loro spesa complessiva.

Tra il 2010 e il 2014 la spesa delle famiglie per libri, giornali e periodici si è contratta del 18%, quella per articoli di cancelleria del 31%. La riduzione risulta molto più alta di quella registrata complessivamente per l’acquisto di beni (6%).

 

Radici nel cielo [4]
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