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Recitava una vecchia popolarissima canzone: “Là dove c’era l’erba ora c’è una città…”, ricordate? E no, a Milano è tornato e tornerà sempre di più il verde.
Si partirà dall’ormai famoso in tutto il mondo Bosco verticale, i due palazzi situati in zona Porta Nuova di Milano e considerati i più belli al mondo, nel cuore di una metropoli cementificata allo spasimo.
Per andare dove? A visitare e vivere un nuovo verde, quella che si chiamerà la Biblioteca degli alberi, un grande parco tematico di ben 90mila metri quadrati, un giardino previsto già da diversi anni, ma mai attuato.
Accostare il termine biblioteca al termine alberi pare quanto mai appropriato: è dagli alberi che arriva la carta dei libri che tanto hanno insegnato e che continueranno a farlo, rimanendo fedeli compagni di una cultura che non solo non deve sparire, ma deve anzi incrementarsi e farsi sempre più consapevole per proteggere questo Pianeta.
Infatti – mirabile a dirsi – i primi lavori sono da poco partiti in via De Castillia, sul terreno dove nell’ultimo periodo c’è stato un orto botanico temporaneo. Il vero cantiere si aprirà probabilmente per il mese di ottobre e i lavori dovrebbero essere terminati alla fine della prossima estate.
Solo un anno fa venne deciso che il progetto dell’enorme Giardino sarebbe stato affidato alla Coima Spa, l’operatore privato di Porta Nuova, scomputando oneri del grande intervento urbanistico e sono stati pubblicati due bandi: uno per la realizzazione materiale vera e propria del progetto e l’altro per la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza.
Il progetto è della paesaggista olandese Petra Blaisse e prevede diverse destinazioni e diverse fruizioni delle varie aree che – in ogni caso – saranno tutte collegate tra loro. Ci saranno campi in piano, scoscesi, con piante perenni o aree attrezzate per lo sport. Percorsi continui che potranno essere utilizzati per i mercatini, per gli spettacoli, per le feste. E soprattutto le foreste. Foreste circolari, con le chiome degli alberi che racchiudono lo spazio sottostante a creare delle vere e proprie stanze, illuminate in modo diverso dal resto del verde circostante. L’idea è quella di utilizzare singole specie di alberi (olmi, querce americane e altri) e tra i loro rami, con la loro protezione, inserire eventi culturali o giochi per i bambini.
Per arrivare a queste foreste ci saranno percorsi attraverso viali e sentieri, studiati in modo da partire direttamente da fermate della metropolitana o di autobus, e saranno naturalmente accostati a piste ciclabili.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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