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“Undici bandiere verdi e otto nere, questo il risultato del check-up di Carovana delle Alpi 2016, la campagna annuale di Legambiente sullo stato di salute dell’arco alpino”.
Parliamo ancora di montagna e in questa occasione di montagna “vera”. Per scoprire, ancora una volta, che cresce il numero delle esperienze positive ma siamo ancora molto lontani dall’affermare una “strategia politica unitaria e condivisa”.
I vizi sono sempre gli stessi: individualismo, trascuratezza, indolenza, scarso senso del bene comune. E purtroppo tra le bandiere nere molte Amministrazioni pubbliche.
Per fortuna non mancano buone prassi in cui prevalgono la gestione collettiva e la cura del patrimonio culturale, la valorizzazione di beni naturali come la biodiversità e il patrimonio naturale. “L’aspetto più innovativo di queste forme di economia civile sta nell’interpretazione della proprietà collettiva, non più come una nostalgia del passato, ma come un altro modo di “possedere” lasciando da parte la gestione individuale per passare (o meglio) ritornare ad una gestione condivisa del bene collettivo”.
Il Dossier 2016, in definitiva, rappresenta una lettura preziosa non solo per i “montanari” delle Alpi ma per tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente naturale, i beni comuni e la buona amministrazione della cosa pubblica.
Di seguito l’enumerazione delle bandiere nere e verdi attribuite; nel link il testo integrale del documento.
BANDIERE NERE – lacerazioni del tessuto alpino
BANDIERE VERDI – pratiche innovative e esperienze di qualità ambientale e culturale
Sono nato a Pescara il 18 settembre 1955 e vivo a Francavilla al Mare con mia moglie Francesca e i miei figli Camilla e Claudio. Ho una formazione umanistica, acquisita frequentando prima il Liceo Classico G.B. Vico di Chieti e poi l’Università di Padova, dove mi sono laureato in Filosofia con Umberto Curi. Il primo lavoro è stato nella cooperazione: un’esperienza che ha segnato il mio futuro. Lì ho imparato a tenere insieme idealità e imprenditorialità, impegno individuale e dimensione collettiva, profitto e responsabilità. Negli anni seguenti ho diretto un’agenzia di sviluppo locale e promozione imprenditoriale, sono stato dirigente in un ente locale, ho lavorato come consulente anche per importanti aziende globali. Oggi sono presidente di una start up cooperativa: evidentemente i grandi amori tornano di prepotenza, quando meno te lo aspetti. Nel lavoro mi piace condividere progetti, costruire percorsi inediti, fare squadra, veder crescere giovani professionalità. Amo leggere e ascoltare musica, camminare in montagna e, appena possibile, intraprendere un nuovo viaggio.
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