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Milano è una città afosa, giorno e notte. È una città operosa, che da anni non rimane deserta in agosto. È una città generosa, che non lascia i migranti a se stessi. Anzi, li accoglie, li rifocilla e li assorbe il più possibile, compresi quelli respinti dalla Svizzera (e quindi dalla frontiera di Como) e gli altri provenienti da Ventimiglia perché mandati indietro dalla Francia.
L’agosto di quest’anno non fa eccezione, è afoso come sempre. Si verificano però sempre più spesso temporali violenti, causa di disagi e incidenti. Acquazzoni che sorprendono i profughi senza un tetto sulla testa, sotto un cielo che tuona in modo implacabile.
Perché Milano, riguardo l’accoglienza, è al collasso. Al momento sono presenti in città circa 3.200 migranti, ma ogni giorno ne arrivano a ondate, tra quelli trasportati dai barconi della speranza e gli altri respinti dai Paesi al confine. Così Milano ogni mattina si sveglia e si scopre sola. Perché non riceve aiuti né dalla Regione né dal Governo. La situazione è talmente grave che si è addirittura ipotizzata la possibilità di utilizzare delle tende per ricoveri d’urgenza, ma non è affatto chiaro dove sarebbe possibile collocarle. Anzi, lo stesso sindaco Giuseppe Sala smentisce le voci circa tendopoli, tanto più che di allestimenti di questo tipo ne esistono già all’interno dell’ex Centro di via Corelli e della caserma Mancini.
Rispetto all’emergenza profughi, il sindaco ha commentato: «Oggi noi siamo a quota 3.200 migranti nella sola Milano e quello che stiamo facendo è l’unica cosa che si può fare: trovare spazi, a Milano e nella città metropolitana, per cercare di resistere a questa onda d’urto che c’è».
Lo stesso sindaco si è poi soffermato sul campo base di Expo che avrebbe dovuto accogliere un centinaio di profughi, ma che al momento è bloccato “perché la società che lo gestisce ha chiesto tempo”. Tempo che non c’è, una soluzione è necessaria per far fronte a questa emergenza che non è più solo contingente, ma che assumerà dimensioni via via più grandi. Anche il consigliere comunale ex candidato sindaco Gianluca Corrado fa eco alla voce di Giuseppe Sala e parla di come tale situazione metta in luce la debolezza di Milano rispetto al Governo, che non dà alcun sostegno alla città metropolitana. Come il sindaco, non risparmia le critiche alla Regione, che non si adopera per la concessione dell’area ex Expo, che risulterebbe non invasiva per i cittadini e allo stesso tempo accogliente per gli ospiti.
Noi ci auguriamo che qualcosa si faccia, che il sostegno arrivi. Perché sappiamo che Milano, anche se afosa, buia e senza stelle cadenti, non starà con le mani in mano a esprimere desideri che non si avvereranno.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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