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Scadenza: 30/12/ 2016.
Il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) non è altro che una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico a quelle famiglie che riversano in condizioni economiche disagiate laddove almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata. Per godere di questo beneficio, il nucleo familiare del richiedente dovrà aderire a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa sostenuto da una rete integrata di interventi, individuati dai servizi sociali dei Comuni (coordinati a livello di Ambiti territoriali), in rete con gli altri servizi del territorio (i centri per l’impiego, i servizi sanitari, le scuole) e con i soggetti del Terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità.
Tali progetti, grazie all’Avviso pubblico n. 3/2016 appena pubblicato dalla Direzione Generale per l’Inclusione e le politiche sociali, saranno predisposti dagli Ambiti territoriali che dovranno attivare un sistema coordinato di interventi e servizi sociali con caratteristiche specificate nella scheda sottostante. Si precisa che le attività esecutive dei progetti dovranno essere sviluppate preferibilmente nel territorio di competenza dell’Ambito territoriale e comunque nella regione di appartenenza. Qualora gli interventi fossero localizzati fuori della stessa regione, dovranno essere adeguatamente motivati.
SCHEDA | |
OBIETTIVI | Finanziare interventi diretti a rafforzare la rete dei servizi per la presa in carico e l’attivazione dei nuclei beneficiari del Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) attraverso il supporto agli Ambiti territoriali nello svolgimenti di funzioni (come definiti nelle “Linee Guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l’inclusione attiva“) |
FUNZIONI |
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BENEFICIARI | Ambiti territoriali e la proposta sarà presentata dall’Ente capofila in rappresentanza dell’ambito. Si precisa che gli ambiti territoriali dovranno impegnarsi a raggiungere un numero di destinatari non inferiore al 25% dei nuclei familiari residenti nel proprio territorio. Per l’Azione B (B.3 e B.4 v. pag. 11) si prevede la partecipazione di Partner come i Centri per l’Impiego o di Enti pubblici di formazione ovvero altre strutture pubbliche competenti. |
DESTINATARI | Nuclei familiari che usufruiscono del SIA. |
MACRO-AREE AZIONI |
L’avviso individua 3 macro-aree per le azioni ammissibili a finanziamento:
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RISORSE | 486.943.523,00 Euro. Tali risorse sono riferite a interventi da realizzare nel periodo 2016-2019 e suddivise tra 3 tipologie di Regioni: più sviluppate, meno sviluppate, in transizione come da riferimento agli assi 1 e 2 del Pon Inclusione (v. tabella avviso pag. 7). Il budget complessivo di ogni proposta non dovrà essere superiore alla dotazione finanziaria massima assegnata a ciascun Ambito regionale (v. tab.). |
PROCEDURE | Il soggetto proponente (Ente Capofila) dovrà presentare una sola proposta progettuale in rappresentanza dell’Ambito territoriale. L’invio andrà effettuato tramite PEC all’indirizzo [email protected], utilizzando esclusivamente il formulario predisposto dall’Autorità di gestione a partire dalle ore 12.00 del 1 settembre e fino alle 16.00 del 30 dicembre 2016. Non dimenticare che per permettere l’identificazione certa dei firmatari, bisognerà dotarsi di firma digitale. Seguirà una valutazione dei progetti effettuata da apposite Commissioni nominate dall’AdG composte da referenti del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociale e anche referenti delle Regioni e P.A. |
INFO | I soggetti interessati alla presentazione di proposte progettuali, potranno formulare quesiti tramite PEC della Direzione Generale per l’inclusione [email protected] e il responsabile di procedimento sarà la dott.ssa Cristina Berliri, Dirigente della Divisione II della Direzione Generale per l’inclusione e le politiche sociali. |
DOCUMENTI | Linee Guida Decreto Avviso pubblico n. 3/2016
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Arrivata dalla Puglia in Abruzzo nel 1988, da allora vivo felicemente a Pescara con i miei figli, Davide e Luna, e mio marito. Ho realizzato i miei studi a Barletta frequentando prima il Liceo Scientifico Statale e, in seguito, un Corso parauniversitario in Servizi Sociali. Questo primo approccio professionale al sociale e alle sue tematiche ha segnato la mia vocazione: aiutare le persone in stato di bisogno/difficoltà offrendo soluzioni e opportunità di benessere comune. Anche la formazione professionale ha avuto un ruolo considerevole nel mio percorso lavorativo. Dalla collaborazione, prima, con una importante agenzia formativa piemontese a quella successiva, per undici anni, con un’agenzia a partecipazione pubblica, ho perfezionato le mie competenze in attività di coordinamento, monitoraggio e valutazione anche di progetti complessi a valere su finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Da qualche mese, insieme ai miei amici e colleghi, sto vivendo una nuova sfida: Social Hub, società cooperativa con una forte vocazione all’economia civile oltre che alla consulenza e ai servizi all’impresa. Quale migliore opportunità per tornare al mio mondo sociale?
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