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Intercultura è un neologismo di origine inglese e spagnola che in Italia si tende ad associare a una serie di misure sociali e amministrative o di comportamenti e attitudini legati alla gestione del fenomeno migratorio. Per cui formarsi all’intercultura significa sviluppare capacità di affrontare situazioni, esperienze, culture differenti di persone provenienti da luoghi diversi rispetto al nostro e quindi acquisire competenze per confrontarsi con le contraddizioni e i conflitti che i processi migratori pongono, così come con le drammaticità dei conflitti internazionali e delle minacce terroristiche.
Il Master di I livello, promosso dalla Università Cattolica Sacro Cuore di Milano e da tanti altri promotori come ad esempio la Caritas Ambrosiana, IAIE – International Association for Intercultural Education di Bruxelles (Belgio), cooperative, fondazioni, onlus, ecc. , si rivolge a:
1. laureandi e laureati italiani e stranieri in Scienze della Formazione, Pedagogia, Lettere e Filosofia, Psicologia, Sociologia, Servizio sociale, Lingue e letterature straniere, Scienze della mediazione linguistica e culturale, Scienze della comunicazione, professioni paramediche;
2. laureati e laureandi di altre Facoltà da ammettere previa valutazione da parte della Commissione esaminatrice.
Potranno presentare domanda anche i laureandi che conseguiranno il titolo di laurea entro l’ultima sessione straordinaria dell’anno accademico 2015/2016.
Il profilo-target sarà quello dell’esperto in Progettazione/realizzazione di interventi formativi a carattere interculturale in servizi scolastici, extrascolastici, per l’infanzia e la famiglia, di accoglienza ed emergenza immigrati in grado di adottare strategie e modalità di intervento per riconoscere, condividere e ricomporre le differenze culturali oltre che sviluppare specifiche competenze nella interpretazione delle culture, per agire in situazioni di carattere multiculturali, nell’uso di codici comunicativi interculturali, quale modalità di azione fondata sul riconoscimento reciproco.
Il master di 1500 ore distribuite nell’anno accademico 2016/2017, fornirà 60 CFU e le lezioni, in lingua italiana, ad eccezione dei seminari internazionali, si svolgeranno il giovedì, il venerdì, e il sabato (solo laboratori) a partire dal 5 novembre 2016 secondo la seguente articolazione:
Struttura del Master | Ore | CFU |
10 moduli di insegnamento | 224 | 40 |
7 Laboratori | 76 | 3 |
Studio individuale | 700 | – |
Project work | 50 | 7 |
Stage | 200 | 8 |
Prova finale | 250 | 2 |
Totale | 1500 | 60 |
Alcuni dei corsi saranno aperti a tutti coloro che desidereranno investire nella propria formazione e i laboratori saranno tenuti il sabato, ad eccezione del laboratorio sul Teatro sociale come strumento per l’intercultura, che invece si terrà il venerdì e sabato. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza.
Lo stage di 200 ore si svolgerà nella forma di progetti di ricerca/intervento di carattere interculturale presso strutture convenzionate in ambito scolastico, sociale, sanitario, aziendale o di studio di caso in una comunità immigrata. Su richiesta dei candidati, lo stage potrà essere svolto anche all’estero.
La frequenza sarà obbligatoria per un minimo del 75% e la domanda di ammissione dovrà essere presentata entro il 14 ottobre 2016 per un numero massimo di 50 candidati che dovranno completare la domanda attraverso il portale ammissione, allegando il curriculum vitae. Si precisa che è prevista una selezione dei candidati che avverrà tramite un colloquio motivazionale.
La quota di partecipazione è pari a € 2.900 e dovrà essere versata secondo le seguenti modalità: € 1.900 all’immatricolazione e € 1.000 entro il 27 febbraio 2017 (l’Università Cattolica garantisce il rimborso della prima rata, esclusivamente nel caso di non attivazione del master per numero di domande insufficienti rispetto a quello programmato).
Per informazioni e immatricolazione contattare Università Cattolica del Sacro Cuore – Ufficio Master – tel: +39.02.7234.3860 – [email protected]
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Arrivata dalla Puglia in Abruzzo nel 1988, da allora vivo felicemente a Pescara con i miei figli, Davide e Luna, e mio marito. Ho realizzato i miei studi a Barletta frequentando prima il Liceo Scientifico Statale e, in seguito, un Corso parauniversitario in Servizi Sociali. Questo primo approccio professionale al sociale e alle sue tematiche ha segnato la mia vocazione: aiutare le persone in stato di bisogno/difficoltà offrendo soluzioni e opportunità di benessere comune. Anche la formazione professionale ha avuto un ruolo considerevole nel mio percorso lavorativo. Dalla collaborazione, prima, con una importante agenzia formativa piemontese a quella successiva, per undici anni, con un’agenzia a partecipazione pubblica, ho perfezionato le mie competenze in attività di coordinamento, monitoraggio e valutazione anche di progetti complessi a valere su finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Da qualche mese, insieme ai miei amici e colleghi, sto vivendo una nuova sfida: Social Hub, società cooperativa con una forte vocazione all’economia civile oltre che alla consulenza e ai servizi all’impresa. Quale migliore opportunità per tornare al mio mondo sociale?
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