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Crowdfunding: la nuova call di Eppela e Comune di Milano

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Una casa su un albero, un orto sociale, un servizio professionale per anziani non autosufficienti e un laboratorio di falegnameria creativo.

Sono questi i 4 nuovi progetti sui quali il Comune di Milano ha deciso di scommettere nell’ambito della seconda call di crowdfunding civico lanciata in collaborazione con la piattaforma dedicata Eppela.

Dopo la sperimentazione della collaborazione tra l’Ente comunale e la piattaforma, sottoscritta nel novembre 2015 e avviata lo scorso mese di maggio con la promozione dei primi 4 progetti (leggi l’articolo), il fortunato sodalizio è pronto a chiamare i cittadini a sostenere altri 4 progetti innovativi che possono migliorare la vita della comunità milanese entro il 2 agosto, data di scadenza delle campagne. L’accordo prevede il finanziamento, da parte del Comune di Milano, dei progetti lanciati sulla piattaforma e che abbiano ottenuto almeno il 50% del bugdet richiesto.

A cominciare dal primo: La casa sull’albero.

L’idea è quella di dar vita “a un luogo in cui possano trovare ascolto e voce i sogni e bisogni di bambini, ragazzi, adulti e famiglie che, in maniera attiva e condivisa, potranno sviluppare idee, progetti, ma soprattutto occasioni per stare insieme incrementando relazioni positive e significative con le altre persone e realtà del quartiere”, si legge sulla presentazione della campagna di crowdfunding. “Vogliamo costruire insieme ai cittadini una casa sull’albero: per tutti coloro che fin da bambini hanno disegnato/sognato una casetta propria fatta di divertimento e socialità; per osservare dall’alto la natura circostante; per far conoscere un quartiere immerso nel verde, ma spesso al di fuori dai “soliti” itinerari; per costruire insieme un luogo a misura di grandi e piccini”.

La casa, per la quale i promotori contano di raggiungere quota 3.250 euro, sorgerà all’interno dello Spazio Gorlini, nel cuore del Parco di Trenno, gestito dall’Associazione Mitades.

Il secondo progetto lanciato in questi giorni è quello relativo al Gabbal Non Riservato. In questo caso, con un budget richiesto di 25 mila euro, il network creativo Non Riservato conta di dar vita a un laboratorio di falegnameria e officina, nel Gallaratese (via Appennini). “Gallab è il posto che ti servirà per sistemare l’anta del tuo armadio, farti uno sgabello, regalare un boomerang, allungare il tavolo per una cena i cui inviti ti sono sfuggiti di mano, stare in compagnia o partecipare a workshop, eventi e progettare assieme il prossimo pranzo di quartiere. potrà sistemare l’anta di un armadio, realizzare uno sgabello o  un boomerang, allungare un tavolo da cucina, o semplicemente stare in compagnia”.

Servono, invece, 10 mila euro per realizzare Pomodorti urbani, un orto-giardino a Quarto Oggiaro.

L’iniziativa è di un un gruppo di cittadini che si sono riscoperti e trasformati in ortisti urbani e hanno dato vita a  QuOrto, un orto-giardino condiviso sperimentale, in cui ciascuno partecipa alla costruzione dello spazio, portando le proprie idee e facendo scelte condivise con il resto della comunità. “Qui, coltiviamo seguendo la stagionalità, ci scambiamo buone prassi di sostenibilità ed economia solidale, organizziamo incontri e laboratori aperti a tutte le età. Semplici gesti concreti che possono fare la differenza a partire dalle scelte personali. La nostra avventura è iniziata lo scorso anno. Ma oggi la sfida continua!Lo spazio a disposizione è molto esteso, 6000 metri quadrati di grandi potenzialità. Ad oggi ne abbiamo recuperato solo una piccola parte ma vogliamo continuare questa avventura per offrire alla città uno spazio ancora più accogliente, bello e vivibile per tutti, condividendo il piacere di coltivare e mettere le mani nella terra. Vogliamo un orto così: un luogo dove far giocare i bambini all’aria aperta, dove riscoprire la bellezza di coltivare direttamente prodotti sani e genuini, dove poter organizzare una festa che sia in città avendo la sensazione di essere in campagna.

Quarto e ultimo progetto della seconda call di Eppela e del Comune di Milano è Sicurezza Argento. Si tratta di un servizio di assistenza a distanza non invasivo 24/7 svolto da operatori qualificati in grado di evidenziare in modo preventivo l’evolversi di situazioni potenzialmente di pericolo e di allertare proattivamente i contatti di emergenza identificati insieme alla famiglia.

Il servizio, per un budget di 22 mila euro, è promosso da Punto Service, una cooperativa sociale attiva da 27 anni nei servizi socio assistenziali e sanitari dedicati in particolare alla terza età accreditata ad operare con molti committenti pubblici tra cui il Comune di Milano.

“Le componenti del servizio sono 3:

  1. Una tecnologia di monitoraggio non invasiva, che non deve essere indossata e non usa telecamere. Soprattutto è proattiva, quindi non richiede la lucidità di premere pulsanti di emergenza ma interpreta segnali rilevati da sensori ambientali.
  2. Un consulente Punto Service che a domicilio insieme alla famiglia e all’anziano personalizza tale sistema di monitoraggio in funzione delle abitudini e stile di vita dell’anziano e registra dati utili, per esempio su terapia farmacologica, che potrebbero essere utili in caso di soccorso.
  3. Un operatore qualificato Punto Service, con esperienza nei servizi alla persona, quindi non un call center, che monitora eventuali segnali di anomalie e prende in carico l’allarme seguendo un protocollo di intervento che è concordato con la famiglia, attivando la rete di supporto disponibile intorno all’anziano per fare in modo che i soccorsi possano intervenire velocemente.
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