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Ci vuole molto coraggio per coltivare il proprio sogno in un Paese come il Pakistan afflitto pesantemente dalle discriminazioni nei confronti delle donne che non hanno diritti, continuano a subire stupri, violenze domestiche e ad essere sfregiate con l’acido, vittime di delitti d’onore e matrimoni forzati. Ma c’è chi è riuscita a farlo combattendo tutto ciò attraverso un linguaggio semplice e molto incisivo come quello dei fumetti. Lei si chiama Nigar Nazar ed è la prima fumettista donna pakistana.
Fin da piccola Nigar aveva una grande passione per il disegno e in particolare per i fumetti. I suoi genitori avrebbero voluto per lei una carriera da medico, ma il suo sogno ha prevalso su ogni tipo di avversità. Come racconta lei stessa: «Non esistevano corsi di vignettistica all’Accademia di belle arti dove ho studiato dopo essermi ritirata da Medicina, quindi ho cominciato con dei manuali per corrispondenza e molta buona volontà».
La protagonista delle sue vignette, ormai celebri in molti Paesi arabi e soprattutto all’estero, è Gogi, un’eroina dei nostri tempi, colta e progressista e sempre vestita con abiti tradizionali ma a pois colorati. Nelle varie avventure Gogi esplora la cultura del Paese, per la maggior parte musulmano e tendenzialmente maschilista, facendosi portavoce dei diritti delle donne che in Pakistan continuano ad essere calpestati.
Nigar per i suoi fumetti trae ispirazione dalla realtà quotidiana, direttamente dal popolo. Tramite la forza espressiva del disegno e delle vignette vuol mettere in evidenza stereotipi e contraddizioni della cultura pakistana e inoltre vuol trasmettere messaggi importanti come l’educazione femminile e il rispetto dell’ambiente. Una delle strisce più note dei suoi fumetti non a caso approfondisce il motivo per cui la maggior parte delle famiglie pakistane preferisce i figli maschi anziché le femmine.
I suoi fumetti, anche se hanno avuto un gran successo, trovano diversi ostacoli per apparire sui giornali locali in quanto trattando di temi sociali non risultano essere popolari come quelli politici. Inoltre, in Pakistan la libertà di stampa è oggetto di continui attacchi da parte dei conservatori religiosi. Ma nonostante tutte queste difficoltà Nigar continua a lottare contro ogni forma di discriminazione con la forza dei suoi disegni. «Credo che a volte una vignetta», sottolinea l’artista, «possa esprimere quello che non si riesce a dire con le parole».
Sono nata il 4 gennaio del 1983. I posti della mia vita sono Roma, dove sono nata, Foggia dove sono cresciuta e dove c’è la mia famiglia, i miei affetti più cari, le mie amicizie, e Pescara, dove ho trascorso gli anni più belli della mia vita universitaria. Mi sono laureata in Sociologia e ho conseguito la laurea specialistica in Organizzazione e Relazioni Sociali all’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti con una tesi sulle Relazioni pubbliche digitali. Il mondo digitale, gli aspetti e le relazioni sociali mi hanno da sempre affascinato. A Foggia ho lavorato come editing, creative content writer, e dal 2015 sono ritornata a vivere a Pescara dove lavoro con passione alla “Felicità Pubblica”. Sono una persona solare, tenace e determinata. Amo gli animali, ho quattro gatti e un cane, viaggiare, la musica, le foto, il cinema e il mare con tutte le sue sfaccettature.
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