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Accordo sul clima: oggi la storica firma

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«La nostra generazione è la prima che può mettere fine alla povertà nel mondo, ma è anche l’ultima che può agire per evitare cambiamenti climatici catastrofici». Parole che assumono un significato molto importante quelle pronunciate dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon in occasione della firma dello storico accordo sul clima, raggiunto a Parigi nel dicembre scorso (leggi l’articolo), e che sarà firmato oggi a New York in una data simbolica: la Giornata mondiale della Terra.

La cerimonia vedrà la partecipazione di 165 capi di Stato o di governo – un numero record dal 1982, quando 119 Stati siglarono la Convenzione sul mare – tra cui il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

«Più anidride carbonica nell’atmosfera equivale a più povertà», sottolinea per l’occasione Christiana Figueres, segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. «Non possiamo assicurare uno sviluppo sostenibile senza lottare contro i cambiamenti climatici; e non possiamo lottare contro i cambiamenti climatici senza affrontare le cause profonde della povertà, delle ineguaglianze e dei modelli di sviluppo non sostenibili».

L’obiettivo dei “grandi” della Terra sarà quello, tra gli altri, di attuare tutte le strategie possibili per rimanere “ben al di sotto dei 2 gradi” di aumento della temperatura rispetto ai livelli pre-industriali, e se possibile contenerlo entro 1,5 gradi. Solo in questo modo, secondo gli scienziati, si potranno evitare conseguenze catastrofiche. Per farlo, oltre alla riduzione delle emissioni di gas, sarà fondamentale puntare sulle energie rinnovabili.

Dopo il sigillo messo oggi al Palazzo di Vetro, ciascun Paese dovrà poi ratificare l’accordo a livello nazionale, a cominciare dall’Italia che dovrà dare il proprio nulla osta attraverso il Parlamento.

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