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Recentemente la Cgia di Mestre ha presentato il proprio studio sull’evasione fiscale in Italia dal quale risulta che le regioni del Nordest sono più virtuose rispetto ai rapporti con il fisco; in particolare è il Trentino Alto Adige a posizionarsi in cima alla classifica della fascia alta, immediatamente seguito dal Veneto, con il Friuli Venezia Giulia che non tradisce le aspettative quanto a correttezza.
Molto bene anche il Nordovest con il Piemonte a fare da capofila, cui segue la piccola ma sostanzialmente brava Valle d’Aosta. Subito dopo la Lombardia. La Liguria, invece, pur attestandosi su livelli medio-alti, non segue lo stesso trend delle sorelle succitate. L’Emilia Romagna non tradisce le attese, i cittadini sembrano infatti molto ligi nei rapporti con il fisco.
Alla fascia alta segue quella medio-alta, di cui fanno parte – oltre alla Liguria di cui abbiamo già parlato – molte delle regioni del Centro Italia, con in testa l’Umbria, seguita da Marche, Toscana e Sardegna.
L’Abruzzo è l’unica regione a posizionarsi nella fascia media, praticamente in linea con il dato medio italiano.
I problemi sembrano cominciare una volta lasciato l’Abruzzo, quando si entra nella fascia medio-bassa della classifica in cui troviamo subito la Puglia, seguita da Basilicata e Lazio.
Peggio ancora quando osserviamo la parte bassa della lista, dove si entra praticamente in una zona ad alta pericolosità fiscale con Molise, Campania e Sicilia.
Attenzione, la Cgia di Mestre ha contemplato un’ulteriore classificazione: la fascia molto bassa che, solitaria, occupa la Calabria.
Per stilare questa classifica, si è tenuto conto di 5 indicatori per quanto riguarda ciascuna regione: l’incidenza dei redditi dichiarati sui consumi, la quota dei redditi dichiarati su quelli disponibili, il tasso di irregolarità degli occupati e, infine, la litigiosità fiscale e la stima della compliance degli studi di settore. La Cgia spiega inoltre come nel suo studio non abbia tenuto conto di fattori quali criminalità, difficoltà economiche, disoccupazione, elementi che di prassi aumentano l’evasione fiscale. Questa precisazione in qualche maniera aggrava ulteriormente la situazione del Sud Italia dove i livelli di pericolosità fiscale sono molto preoccupanti.
Riportiamo di seguito la classifica completa.
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