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Cresce il turismo sostenibile sulla neve

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Nel nostro Paese assistiamo a un cambiamento del turismo da neve: le discipline tradizionali cedono il passo ad attività che cambiano rotta sempre di più verso un turismo etico e sostenibile, nel segno della calma e della lentezza come lo sci nordico, il winter trekking e le escursioni con le ciaspole. Ciò è dovuto a nuovi stili di vita, ai cambiamenti climatici e alla disponibilità economica. Questo è quanto emerge da diversi rapporti a partire dai dati dell’International Report on Snow and Mountain Tourism del 2015 di Legambiente e Vivilitalia.

Tale tendenza si registra nelle maggior parte dei Paesi europei in cui si osserva un aumento di vacanze più brevi, ma con richieste più esigenti e attente soprattutto alla qualità dei servizi, all’accoglienza, al benessere, alla gastronomia e all’ambiente.

La settimana bianca, che fino agli anni ’90 rappresentava uno status symbol per tutte le famiglie italiane, è diventata sempre più breve e legata ad attività meno dispendiose rispetto allo sci da discesa o da fondo. Come evidenzia l’indagine, infatti, nel periodo compreso tra il 1990 e il 2013 si registra un allontanamento della popolazione italiana dallo sci alpino che ha fatto scendere i praticanti di questa attività dal 5% al 2%.

Come spiega il responsabile Legambiente Turismo, Angelo Gentili: «Il cambiamento in corso del turismo legato alla montagna è sempre più evidente. Assistiamo a una vera e propria moltiplicazione delle pratiche più soft e meno invasive che accompagnano la modifica degli stili di vita delle persone, garantendo per la montagna un allungamento significativo della stagione e nello stesso tempo la diffusione di una serie di attività come le ciaspole, lo sci alpinismo e l’escursionismo, con un impatto molto meno significativo anche rispetto all’impiantistica e alla conservazione del patrimonio paesaggistico e naturalistico delle aree montane».

Il turismo collegato alla montagna non è in diminuzione, come risulta dai recenti dati di Federalberghi, ma ciò che muta come dimostra l’indagine di Legambiente sono le esigenze dei turisti e le attività che prediligono praticare. Sono aumentati, infatti, i turisti che non praticano lo sci, ma soggiornano in montagna, ribattezzati “Snow Lovers No Skiers”.  La montagna attualmente viene vissuta attraverso discipline più slow come ad esempio lo sci nordico, il winter trekking e le escursioni con le ciaspole. Queste ultime, ad esempio, nella stagione invernale 2013/2014 sono state praticate da ben 480 mila persone. Sono diminuite, invece, le persone che praticano snowboard, passando dai 590mila del 2010/11 ai 496mila del 2013/14, con un calo percentuale del 16%. Si assiste, invece, a un boom della pratica finlandese del nordic walking, ossia le passeggiate con i bastoncini che stanno riscuotendo sempre più successo nel nostro Paese in virtù delle preziose caratteristiche che lo indicano quale sport più sano, sicuro, completo e adatto a tutte le età. Attualmente, infatti, si contano più di 3000 istruttori di questa disciplina sportiva.

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