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Reggio Emilia: rinascono i chiostri di San Pietro

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A Reggio Emilia il grande complesso rinascimentale dei Chiostri di San Pietro sarà recuperato e riqualificato attraverso la realizzazione di un laboratorio aperto di innovazione sociale. Tutto questo grazie al Comune e al contributo finanziario della Regione Emilia Romagna.

I Chiostri di San Pietro diverranno un vero e proprio punto stabile e attrattivo di innovazione sociale e digitale, di creatività e di partecipazione con la creazione del laboratorio aperto e il rafforzamento e la valorizzazione della già consolidata vocazione di polo culturale-espositivo di importanza internazionale, con lo scopo di restituire alla città di Reggio Emilia l’antico complesso benedettino nella sua piena fruibilità.

«Il laboratorio aperto», ha dichiarato l’assessore con delega ad Agenda digitale e Partecipazione Valeria Montanari, «sarà a disposizione di cittadini, associazioni e imprese sociali per fare innovazione: sarà un luogo dotato di tecnologia, dove la città potrà venire a sperimentare e prototipare progetti e idee, per pensare concretamente di metterle in produzione. Se un’associazione o un cittadino hanno un’idea o un progetto di valore nell’ambito dell’innovazione sociale, qui troveranno lo spazio per poterlo sperimentare. Gli spazi saranno dati in gestione a un soggetto attuatore (di natura privata o pubblico-privata) – come previsto dal bando – che avrà la funzione di animare il laboratorio, di renderlo accessibile, e costruire le condizioni per predisporre progetti, prodotti dell’artigianato digitale, fare formazione e attività di promozione culturale».

Il contributo complessivo da parte della Regione Emilia-Romagna è di circa tre milioni di euro, a cui si aggiunge il finanziamento comunale pari a 750.000 euro. Per le operazioni di riqualificazione e restauro, l’investimento programmato è di due milioni e 200mila euro; per la realizzazione del laboratorio, invece, è di circa un milione e 250mila euro. Infine, nel 2016 è prevista l’ultimazione della progettazione e l’assegnazione dei lavori, e poi verso la metà del 2017 la conclusione dei lavori e l’attivazione dell’innovativo laboratorio.

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