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Ricerca e innovazione responsabile

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L’innovazione responsabile costituisce un tema di indubbia complessità. La ricerca sembra, per sua natura, essere sottratta all’ambito della responsabilità, proprio in ragione della necessaria libertà di sperimentazione. Eppure, a ben vedere, vi sono approcci metodologi che consentono di maturare piena consapevolezza delle potenzialità e dei rischi dei processi intrapresi, aprendo a forme di condivisione tra la comunità dei ricercatori e gli stakeholder.

Con queste problematiche si sono cimentati il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’ Associazione Italiana per la Ricerca Industriale, elaborando un “Report sulla ricerca e l’innovazione responsabile” rivolto a istituzioni, operatori e stakeholder della ricerca per sviluppare in Italia un modello condiviso e sostenibile di innovazione coniugata alla responsabilità sociale (leggi articolo).

Il rapporto fornisce in primo luogo un quadro generale dei principi cui si ispira la RRI (Responsible Research and Innovation). Successivamente vengono illustrati gli aspetti normativi che garantiscono la sostenibilità sociale, ambientale ed economica dei processi innovativi. Nella terza parte, sulla quale si sofferma il presente approfondimento, viene chiarita l’importanza della Responsabilità Sociale e dei suoi principali strumenti di gestione (UNI ISO 26000 e Linee Guida OCSE) per garantire che il processo innovativo sia, al contempo, anche responsabile.

Ulteriori indagini vengono dedicate alla valutazione della ricerca in ottica RRI e alle metodologie per il Public Engagement. Quest’ultimo aspetto risulta di particolare rilievo “per avviare processi virtuosi di coinvolgimento di tutti i soggetti che interagiscono a livelli diversi con la comunità scientifica e sono comunque i beneficiari della Ricerca e dell’Innovazione tecnologica”.

Infine, nell’ultima sezione, ci si sofferma sui comportamenti utili per diffondere l’applicazione dei principi della Responsible Research and Innovation nei processi di ricerca e sviluppo.

 Di seguito proponiamo la sezione relativa alla Corporate Social Responsibility rinviando al link la consultazione del testo integrale.

 

CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY (CSR)

L’elemento cardine di ogni processo che voglia orientare l’Innovazione in maniera responsabile è costituito dalla identificazione del momento in cui esercitare il controllo sul processo stesso.

Le attività su cui fino ad ora si è concentrata la ricerca e la progettazione hanno principalmente riguardato la seconda iniziale dell’acronimo RRI (Research), intendendo con questo essenzialmente la ricerca di base e la ricerca applicata. Nessuna delle due attività (per loro natura) può essere ritenuta tuttavia decisiva per stabilire se l’oggetto di indagine possa poi essere trasformato in un’innovazione responsabile che, per definizione, invece è l’implementazione su scala industriale di un prodotto nuovo o significativamente migliorato (sia esso un bene o un servizio), e per questo si distingue dall’invenzione o dalla scoperta scientifica.

Nell’ambito della ricerca di base e di quella applicata, strumenti ampiamente utilizzati all’interno dell’ormai consolidata letteratura della CSR, quali i codici di condotta o i codici etici, appaiono strumenti adeguati in quanto rispondono alla logica di stabilire limiti culturali ai possibili oggetti della ricerca e non alle modalità con cui la ricerca viene realizzata e produce risultati.

L’attività vera e propria di innovazione, che pure transita attraverso una fase necessaria di R&D, appare invece essere connotata, nel tentativo di dare risalto alla propria condotta responsabile, sostanzialmente da due estremi: da una parte da quello di tentare di normare strettamente il processo (cosa non compatibile con la natura del fenomeno innovativo), dall’altra da quello di utilizzare sostanzialmente gli stessi strumenti utilizzati per le attività di ricerca sopra menzionati.

In tali condizioni le organizzazioni tendono spesso a sviluppare strumenti di autoregolamentazione per rassicurare le parti interessate circa gli impatti positivi dell’innovazione prodotta. Tali approcci, tuttavia, non sono in grado, in genere, di fornire agli stakeholder adeguati livelli di assicurazione, essenzialmente per ragioni legate alla loro natura.

Per questo, dovendo scegliere un set di strumenti di riferimento per la CSR, appare più opportuno fare riferimento a quelli ampiamente dibattuti a livello internazionale, generati attraverso processi multistakeholder, e la cui applicazione possa portare a risultati che possano essere, in qualche modo, confrontabili.

 

3.1 Principi comuni

La lettura in chiave dinamica, orientata cioè verso gli scenari che si intravedono nel prossimo futuro, delle tematiche connesse al termine CSR evidenzia una tendenza piuttosto netta e non più eludibile.

Tale tendenza sintetizzata da Freeman e da Porter dal punto di vista strategico e da Sandel da quello più filosofico è costituita dalla capacità di generare valore per l’impresa (Business) attraverso la risoluzione di problematiche sociali.

La materialità, dunque, della nuova strategia di CSR delle imprese consiste nel saper trasformare in un prodotto o un servizio scalabile, cioè riproducibile in n contesti diversi, la soluzione di un problema reale sociale o ambientale, in grado di determinare impatti positivi sulle persone. Tale esito ha come prerequisito l’accettazione del principio della collaborazione, cioè della capacità di costruire relazioni con istituzioni e organizzazioni della società in grado di intercettare le problematiche più rilevanti.

Un esempio di questa tendenza può essere identificato a livello comunitario nel meccanismo degli appalti pre-competitivi che configurano una collaborazione stretta tra istituzioni e imprese nello sviluppo di innovazioni nell’interesse della collettività.

L’aspetto caratteristico di questo nuovo modo di intendere il core subject della CSR è la collocazione dello Stakeholder Engagement, che necessariamente si trasforma da coinvolgimento-informativo rispetto alla comunicazione di esiti e risultati (per lo più “positivi”) dell’attività d’impresa, a partecipazione degli stakeholder fin dalle fasi di progettazione dei prodotti e dei servizi. In altre parole, da momento di consultazione in fase di output, lo stakeholder engagement diventa momento strategico in fase di input.

Di conseguenza, la possibilità di definire modalità concrete di Accountability (responsabilità di rendere conto) si traduce nella capacità di rappresentare in maniera completa, credibile e confrontabile la performance complessiva dell’azienda.

3.2 La RRI negli strumenti di riferimento per la CSR a livello globale

Nell’affrontare, dunque, il tema della relazione tra CSR e RRI appare opportuno in via preliminare verificare come e se le tematiche, chiaramente identificabili come proprie del dominio relativo a Responsible Reasearch and Innovation, sono trattate anche nei principali strumenti utilizzati dalle organizzazioni a livello globale per gestire la propria responsabilità sociale.

A questo scopo si è deciso di procedere ad un primo riscontro con due dei più completi strumenti oggi disponibili che indicano principi e modalità per affrontare la CSR in maniera olistica, prendendo cioè in considerazioni tutte le possibili dimensioni in cui, fino ad ora, tale concetto è stato declinato: ISO 26000 (per l’Italia UNI ISO 26000) e le Linee Guida OCSE per multinazionali.

3.2.1 Caratteristica della UNI ISO 26000 associabili al tema RRI

Nella UNI ISO 26000 “Guida alla responsabilità sociale”, pur non trovando il tema della RRI uno spazio specifico correlato agli aspetti fondamentali dalla CSR, tuttavia esistono elementi che possono richiamare in maniera piuttosto evidente la RRI e che vengono qui di seguito riportati:

  • Nel punto dedicato alle Caratteristiche della Responsabilità Sociale è previsto il tema delle aspettative della società e la “comprensione delle aspettative più ampie della società”, che le organizzazioni dovrebbero sapere raccogliere e inglobare nelle loro politiche.
  • Dato che uno dei temi con cui si può comunemente intendere la RRI è quello della capacità di incidere positivamente sulla qualità della vita dei soggetti destinatari delle innovazioni prodotte, è chiaro come la comprensione corretta delle aspettative della società costituisca l’elemento preliminare per poter poi stabilire quali attività possano effettivamente migliorare positivamente la qualità della vita delle persone.
  • In un altro punto viene affrontato il tema del ruolo degli stakeholder nella responsabilità sociale, affermando che “un’organizzazione dovrebbe stabilire chi ha un interesse nelle sue decisioni e attività per poter comprendere i propri impatti e come affrontarli”. Conoscere i propri stakeholder e i loro interessi rappresenta infatti un elemento di partenza per poter indirizzare le attività delle organizzazioni, inclusa naturalmente quella che porta alle generazione di nuovi prodotti e servizi.
  • Il Documento parla anche dell’importanza dell’integrazione della responsabilità sociale nelle procedure giornaliere di un’organizzazione, nei termini seguenti: “siccome la responsabilità sociale di un’organizzazione riguarda gli impatti potenziali ed effettivi delle sue decisioni e attività, la regolarità e continuità delle sue attività quotidiane costituisce il comportamento più importante da affrontare”. L’enfasi qui è sulla necessità di adottare un comportamento sistematico e non estemporaneo che produca innovazione responsabile.

Passando ai principi della CSR identificati dalla norma UNI ISO 26000 questi sembrano tutti avere una qualche attinenza con RRI:

  • Responsabilità di rendere conto dei propri impatti sulla società e sull’ambiente;
  • Trasparenza, (un’organizzazione dovrebbe essere trasparente nelle sue decisioni e nelle sue attività che impattano sulla società e sull’ambiente);
  • Comportamento Etico (un’organizzazione dovrebbe comportarsi in maniera etica);
  • Rispetto degli interessi degli stakeholder (un’organizzazione dovrebbe rispettare, considerare e rispondere, agli interessi dei propri stakeholder);
  • Rispetto del principio di legalità (un’organizzazione dovrebbe accettare che il rispetto del principio di legalità è obbligatorio);
  • Rispetto delle norme internazionali di comportamento (un’organizzazione dovrebbe rispettare le norme internazionali di comportamento nell’aderire al principio di rispetto del principio di legalità);
  • Rispetto dei diritti umani, (un’organizzazione dovrebbe rispettare i diritti umani e  riconoscerne l’importanza e l’universalità).

Esistono poi elementi che possono essere ricondotti al tema RRI anche nella sezione destinata ai temi fondamentali della CSR, quali il richiamo al principio di precauzione (ambiente), la necessità di sviluppare strategie per il governo dell’organizzazione coerenti con i principi di CSR (governo dell’organizzazione), il trasferimento di informazioni che possano rendere maggiormente consapevoli i consumatori.

3.2.2 Caratteristiche delle linee guida OCSE associabili al tema RRI

Le linee guida OCSE per imprese multinazionali sono raccomandazioni rivolte ai governi che hanno come obiettivi, tra gli altri, quelli di rafforzare le basi per una fiducia reciproca fra Imprese e Società, al fine di migliorare il loro contributo allo sviluppo sostenibile.

Come la UNI ISO 26000 possono essere considerate uno strumento di approccio olistico alla CSR: molti dei principi richiamati nelle linee guida sono riconducibili ad analoghi strumenti contenuti nei principi e nei temi fondamentali di UNI ISO 26000.

Nei concetti e principi generali vi sono richiami legati alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile o alla messa in atto di due diligence basata sulla gestione dei rischi, per prevenire o minimizzare gli impatti negativi delle proprie attività, coinvolgere gli stakeholder dando loro la possibilità di far valere il proprio punto di vista etc.

Altri principi, come quelli relativi ai diritti umani, all’occupazione e all’ambiente, alla lotta alla corruzione agli interessi del consumatore o alla divulgazione di informazioni, sono fondamentali affinché un’organizzazione possa essere percepita come un soggetto in grado di produrre Innovazioni responsabili.

Le linee guida contengono anche un principio dedicato a scienza e tecnologia e, in relazione alle tematiche RRI, risultano essere rilevanti i seguenti punti:

  • adottare politiche che consentano il trasferimento e la rapida diffusione delle tecnologie e della conoscenza tenendo debitamente conto della tutela dei diritti di proprietà;
  • svolgere se del caso attività di sviluppo scientifico e tecnologico per rispondere alle esigenze locali;
  • assegnare le licenze dei diritti di proprietà intellettuale o fornire strumenti di trasferimento tecnologico a condizioni e modalità ragionevoli, tali da permettere di contribuire alle prospettive di sviluppo sostenibile del Paese ospitante.

3.3 Esempi di RRI nella CSR

La CSR acquisisce una particolare rilevanza rispetto al concetto di Sviluppo Sostenibile, con cui si intende “un tipo di sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri” (Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo dell’ONU-WCED).

Tale definizione si basa su una visione dell’economia il cui obiettivo è garantire la sopravvivenza e il benessere di tutte le generazioni umane attraverso la creazione di un “equilibrio” tra uomo ed ecosistema.

Un elemento chiave per lo sviluppo sostenibile della società è l’innovazione, basata non più unicamente sulla ricerca tecnologica ma su tutti gli elementi che intervengono nel processo innovativo: ricerca di base e applicata, sviluppo, industrializzazione, commercializzazione, non trascurando la messa in campo di nuovi approcci organizzativi.

In questo contesto si inseriscono le attività dell’Area di Ricerca Sviluppo Sostenibile e Innovazione.

Tali attività riguardano:

  • l’analisi della sostenibilità dell’intero ciclo di vita del prodotto;
  • le scienze ambientali e i cambiamenti climatici;
  • lo sviluppo urbano sostenibile;
  • le fonti rinnovabili e le nuove tecnologie per l’energia;
  • i sistemi ad alta efficienza energetica (mobilità e reti intelligenti);
  • le nuove forme di organizzazione aziendale.

Per valutare come la RRI venga presa in considerazione possiamo citare tre esempi:

  1. Le nanotecnologie possono fornire numerose soluzioni alle sfide fondamentali della produzione energetica, come nei casi di impiego dell’energia solare, di celle a combustibile avanzate, di materiali edilizi multifunzionali, di risparmio energetico e di tecnologie per il riciclo. Le nanotecnologie possono inoltre avere numerosi impatti sul settore dei trasporti, grazie alla loro capacità di creare componenti più resistenti ed efficienti.
  2. L’Industria Chimica che, per sua natura, è un settore ad alta intensità di R&S è impegnata a definire Bilanci di sostenibilità sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Ad esempio le Industrie più sensibili a comunicare il loro lavoro sull’argomento sono: Mapei S.p.A., Basf S.r.l., Dow Chemical Company e Solvay S.p.A.
  3. Sempre in tema di aspetti sociali della sostenibilità, possiamo ricordare l’esempio della Novartis che ha sviluppato la “Reverse Vaccinology”, ovvero una tecnica innovativa per lo sviluppo di nuovi vaccini tramite il sequenziamento del genoma dei patogeni. I principali vantaggi che tale pratica ha portato sono i seguenti:
  • possibilità di contrastare gli agenti patogeni che non hanno risposto positivamente all’approccio con la tecnologia tradizionale;
  • si può impiegare all’incirca un terzo del tempo per passare dalla fase di sequenziamento del genoma che porta ad isolare una manciata di antigeni validi;
  • risultati di gran lunga migliori.

3.4 Un modello possibile

Sulla base delle precedenti considerazioni, si può pensare che un’organizzazione, che adotti in maniera sistematica i principi contenuti nelle linee guida UNI ISO 26000 o nelle linee guida OCSE, possieda i prerequisiti di base per produrre Innovazione Responsabile. Si potrebbe anche arrivare a sostenere che senza tali prerequisiti risulterebbe piuttosto complicato per un’organizzazione essere percepita come un soggetto in grado di produrre Innovazione Responsabile.

Tali prerequisiti, pur risultando necessari, non sono tuttavia sufficienti a garantire che il processo innovativo vero e proprio avvenga in maniera responsabile, ma richiedono una integrazione con altri elementi specifici quali:

Assurance Responsible Innovation

L’organizzazione che realizza un’innovazione responsabile adotta strumenti efficaci al fine di informare le parti interessate che l’innovazione immessa sul mercato presenta vantaggi in termini di miglioramento della qualità della vita superiori ai rischi noti e alla minacce presunte.

Gestione dell’Incertezza

Laddove non sia possibile valutare a pieno gli impatti delle innovazioni prodotte è opportuno che l’organizzazione che sviluppa questo tipo di innovazione adotti un comportamento precauzionale ispirato cioè alla ricerca del punto di compatibilità tra lo sviluppo tecnico-scientifico necessario al progresso ed il controllo delle minacce dimostrate o presunte, associate a tale sviluppo.

Partecipazione al Bene Comune

L’organizzazione accetta di investire parte delle risorse destinate a ricerca e sviluppo per ridurre l’incertezza e aumentare la conoscenza complessiva a tutela e sviluppo del Bene Comune.

Governance dell’Innovazione Responsabile

L’organizzazione di qualunque livello e categoria (Pubblica o Privata) si impegna ad utilizzare un modello di sistema di gestione dell’Innovazione, definendo processi, responsabilità e risorse, tali da creare un contesto favorevole all’applicazione dei presenti principi.

Si potrebbe, infine, anche tentare di astrarre da tali ragionamenti una sorta di meta principio che riguarda la relazione tra CSR e RRI:

  • L’organizzazione si impegna a garantire che l’applicazione dei principi di innovazione responsabile si collochi in maniera coerente all’interno dei comportamenti generali dichiarati e praticati nella condotta della propria attività, così come definiti nei principali strumenti internazionali relativi alla Responsabilità Sociale delle Imprese.

In altre parole, un’organizzazione che voglia applicare in maniera coerente i principi dell’innovazione responsabile dovrebbe essere in grado di comunicare, far percepire e far valutare il proprio comportamento dai propri stakeholder.

A questo riguardo, la relazione tra innovazione responsabile e responsabilità sociale d’impresa appare essere un elemento importante nel fornire un’immagine dell’organizzazione che si voglia caratterizzare per la sua integrità e coerenza e che faccia di questa scelta un elemento di competitività.

La Scuola Open Source
Innovazione finanziaria: social lending
1 Comment
  1. paolo manzelli says

    Paolo Manzelli 335/6760004 <RICHIESTA DI COLLABORAZIONE )
    ANTICIPAZIONE DI UN FUTURO MIGLIORE FIRENZE 30 MARZO 2019
    Una nuova conoscenza della vita per l’ innovazione e lo sviluppo sociale .

    La Associazione EGOCREANET (Network degli osservatori sulla Creativita’-NGO -Firenze NO FOR PROFIT ) con sede operativa c/o L’ Incubatore ella Universita di Firenze a Via/ Madonna del Piano 06 -50019 Sesto Fno Firenze (Cell 335/6760004)e .mail……
    Vedi Statuto EGOCREANET (ONG NO or Profit) in:
    http://www.egocrea.net/2017/12/18/lo-statuto-di-egocreanet/

    Organizza il Seminario di studi e ricerca sul tema “ ANTICIPAZIONE di un FUTURO MIGLIORE :per una rinnovata conoscenza della innovazione e lo sviluppo sociale ” sara’ orientato a delineare i nuovi modelli di conoscenza scientifica e culturale per gestire il cambiamento contemporaneo nell’anno della commemorazione del 500* anniversario di Leonardo da Vinci.

    Il Seminario avrà luogo a Firenze in data30/Marzo/2019 c/o la “sala “Visitor Centre” in Piazza Santa Maria Novella, ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Firenze e del Consiglio Regionale della Toscana. Periodo di Svolgimento : giornata del 30 Marzo 2019 dalle ore 9.00 alle 18.00

    Obiettivi del Seminario del 30-Marzo-2019 e Destinatari :

    Leonardo da Vinci ci ha educato a guardare creativamente al futuro leggendo il sapere oltre gli schemi del pensiero comune per realizzare idee e concetti innovativi dello sviluppo sociale e produttivo che hanno dato inizio all’ Umanesimo scientifico del Rinascimento Italiano.
    Rinnovando la visione artistica e scientifica ereditata dal genio di Leonardo .da Vinci il seminario intende valorizzare e promuovere la trans-disciplinarieta della formazione ridisegnando la divisione disciplinare del sapere per rendere consapevole la partecipazione creativa del talento dei giovani ad indagare scenari e prospettive future capaci di rimodulare le relazioni culturali e scientifiche necessarie oggi a tradurre in progetti di natura collaborativa della “ co-produzione, co-creation, e co-design” nell’ era della industria 4.0

    Modalita di sviluppo .
    .
    Saremo lieti dalla partecipazione all’ evento di Relatori interessati a favorire la creativita’ sociale di giovani talenti per creare nuove opportunita’ scientifiche e culturali che diano maggior valore all’intelligenza collettiva non limitata alla innovazione tecnologica ma finalizzata alla crescita del capitale umano.

    In tale contesto Egocreanet successivamente al Seminario proporra di promuovere e realizzare un progetto innovativo di Formazione e Ricerca finalizzato a evidenziare “il futuro sviluppo delle relazioni condivise tra natura biologica e natura sociale della vita”. Tale progetto avra’ lo scopo di unire “Scienza ed Umanesimo” nel quadro di un Novello Rinascimento capace di favorire il superamento della la obsoleta visione meccanica riduzionista verso la creazione di modelli di stile di vita e di sviluppo a piu elevato senso di consapevolezza quale quello che trova fondamento nelle moderne scienze della vita.

    Comitato Organizzatore : Paolo Manzelli , Massimo MariaLucidi , Marcello Traversi .

    EGOCREANET (ONG) Firenze è una organizzazione privata (no for profit) di ricerca e sviluppo (http://www.egocrea.net/) , che agisce come intermediario scientifico e culturale di promozione della innovazione sostenibile e della creativita artistica e culturale. La dedizione al trasferimento delle conoscenze piu’ avanzate e iniziata nel 1997 (vedi in http://www.edscuola.it/lre.html) al fine di garantire una ampia divulgazione formativa e diffusione transdisciplinare sia della ricerca scientifica che della cultura artistica .
    Paolo Manzelli (335/6760004)
    ——————————————————————————–

    Programma Provvisiorio: 02/02.2019

    Paolo Manzelli: ” La Isola che non c’e ” Introduzione al tema Anticipazione di un futuro migliore

    Alessandro Lo Presti (Firenze): Direzione felicità futura

    Paolo Orefice , Cattedra Unesco (Firenze) La Transdiscipliarieta : Reti di Saperi e Persone

    Stefano Narduzzi (Roma): Orientare le nuove generazioni alla relazione con la mente ecologica

    Pier Mario Biava (Milano): Il codice epigenetico della vita

    Dr.ssa Loredana Filippi e Artista Daniela Biganzoli (Milano): Arte e medicina dei significati.

    Mario Rotta: UNIFI -“Condividere per imparare, e condividere”
    “Strategie per immaginare un ambiente di autoapprendimento online efficace per lo sviluppo del pensiero creativo”

    Silvia Panzavolta : MLTV- project Area Innovazione INDIRE Rendere visibili pensiero e apprendimento : una nuovwIdea nella Gllery di Avanguardie Educative.

    Ricerca di Collaborazione al : LEONARDO DA VINCI VISUAL CHANGE THINKING
    Un metodo per lo sviluppo della co-creazione sociale contemporanea .
    La co-creazionee oggigiorno è il vettore “community driven” della innovazione guidata da comunita on line che permette alle persone , di sviluppare una strategia di “co-design del cambiamento” , mettendo a disposizione gli strumenti di comunicazione e progettazione creativa al fine di rigenerare il futuro culturale e sociale entro una rinnovata visione della vita. Il Seminario di Studi e Ricerca su Anticipation of a Better Future del 30 Marzo 2019 a Firenze dara, inizio alla strategia denominata LEONARDO DA VINCI CO-CREATION DESIGN promossa dal Cluster Egocreanet Ngo Firenze Paolo Manzelli 335/6760004. —————————————————————————————————– https://www.facebook.com/groups/758332701226366/

    Nota: L’ Uomo Vitruviano (U.V.) di Leonardo da Vinci contiene un segreto non sempre esplicitato nelle spiegazioni del signigicato . Certo l’ U.V. rappresenta come la scienza delle misure e il fondamento dell’ arte e pertanto l’ U.V. e il simbolo della relazione tra immaginario scientifico e fantasia artistica . L’ U.V. e inserito in un Quatrato che rappresenta la Terra ed un Cerchio che rappresenta l’ Universo . Ci sono 4 punti dove il Quadrato ha contatti con il Cerchio . Leonardo Da Vinci intuitivamente comprese che ruotando con il compasso centrato su l’ombelico del U.V. i quattro punti di contatto si moltiplicavano permettendo di ottenere come limite la quadratura del cerchiocosi che la creativita scientifica ed artistica avrebbe avuto la possibilita di far evolvere l’ Uomo da l’ abitante della Terra all’ abitante cosciente di appartenere a tutto l’ Universo. Paolo Manzelli 335/6760004 [email protected]

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