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Unicef: #Indignamoci, una petizione per i bambini rifugiati

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E’ stato scelto simbolicamente il 25 dicembre per consegnare al presidente del Consiglio Matteo Renzi la raccolta firma relativa alla petizione “#Indignamoci” lanciata da Unicef a sostegno dei bambini che scappano dalle guerre.

L’iniziativa parte dalla drammatica constatazione che sono 215.000 i bambini e adolescenti che hanno cercato asilo nell’Unione Europea tra gennaio e settembre 2015.

A partire dalla piccola Yusan, una bimba di 3 anni presa ad esempio dall’organizzazione internazionale per affrontare il delicato tema dei bambini che si imbarcano tra mille pericoli alla ricerca di un futuro migliore.

«In Eritrea è impossibile avere una vita normale. Non ha molta importanza in quale posto europeo finiremo. Qualunque paese sarà meglio del mio», sottolinea Lucia, la madre della bimba africana la cui storia è raccontata dall’Unicef.

«Lucia e le sue due figlie vengono dall’Eritrea», si legge sul sito di Unicef. «La più piccola Yusan ha solo tre anni e ha già provato esperienze che nessun bambino dovrebbe mai vivere. Fuggono da povertà, fame e violenze. Dopo mesi di spostamenti, correndo enormi rischi, sono riuscite ad imbarcarsi su una nave insieme ad altre duecento persone per intraprendere un pericolosissimo viaggio verso le coste italiane. Intercettato dalla Guardia costiera libica il barcone è stato riportato in Libia, dove ora Lucia con la piccola Yusan e la figlia maggiore è imprigionata. Dal centro di detenzione Alguaiha, dove è rinchiusa, Lucia dice: “Il mio sogno è garantire un’istruzione alle mie figlie, con un’istruzione potranno decidere per la loro vita. Per questo appena mi faranno uscire da questa prigione tenterò di nuovo di raggiungere l’Italia”».

Ecco cosa si chiede, dunque, con la petizione:

“Per questi bambini e adolescenti migranti e rifugiati, Unicef chiede al Governo italiano di garantire:

  • Il rispetto del superiore interesse e dell’ascolto dei bambini e degli adolescenti quando vengono prese delle decisioni che li riguardano;
  • Strutture di accoglienza a misura di bambino e bambina e accesso ai servizi, alle cure mediche e all’istruzione, senza discriminazione alcuna;
  • Protezione da violenze, abusi e sfruttamento;
  • Certezza che nessun bambino e adolescente sia detenuto a causa del suo status legale o di quello dei sui genitori;
  • l’unità familiare;
  • viaggi sicuri e visti umanitari per i bambini e le proprie famiglie;
  • l’intensificazione delle operazioni di ricerca e salvataggio;
  • maggiori fondi per i bambini migranti e rifugiati in Europa;
  • un impegno per affrontare le cause alla radice dell’enorme movimento di bambini migranti e rifugiati, intervenendo nei paesi d’origine”.

Il 25 dicembre la petizione sarà presentata con le firme raccolte al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, perché il giorno di Natale possa essere per questi bambini l’inizio di un futuro libero dalla paura, dalla fame, dal freddo e dalle malattie.

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