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Le idee non mancano, ma i fondi sì! E’ questo il mantra delle amministrazioni pubbliche costrette a fare i conti con tagli sempre più ingenti del governo centrale e casse sempre più vuote.
E’ per far fronte a questo tipo di disagio che già diverse città hanno avviato dei progetti di crowdfunding per finanziare progetti specifici. Ne è un esempio la sinergia avviata tra il Comune di Milano e la piattaforma Eppela di cui abbiamo dato notizia qualche settimana fa (leggi l’articolo).
Ma c’è anche una nuova piattaforma che ambisce a diventare un punto di collegamento tra le pubbliche amministrazioni e il finanziamento dal basso. Si tratta di PlanBee, una startup che ha già ottenuto un grande successo promuovendo una riuscitissima campagna di crowdfunding per salvare il Giardino dei Semplici, l’ortobotanico dell’Università di Firenze, tra i più antichi del mondo, pesantemente danneggiato da una tromba d’aria nel 2014.
Obiettivo della startup, fondata da cinque giovani tra i 25 e i 34 anni, è replicare l’ottimo risultato ottenuto in Toscana lanciando una vera piattaforma dedicata al “crowdfunding civico”. Lo scopo è far fare un passo avanti ai progetti pubblici che sono stati approvati dalle amministrazioni ma non hanno i finanziamenti. Si va da progetti di tipo ambientale a quelli per promuovere la mobilità sostenibile, passando per i parchi accessibili ai bambini con disabilità, agli impianti sportivi e agli orti urbani.
«Tutti i progetti su PlanBee sono approvati e corredati delle autorizzazioni necessarie per la loro realizzazione», spiegano i promotori sul loro portale, «manca solo il budget. Il nostro lavoro è scovare in tutta Italia progetti utili pronti a partire e raccogliere il budget necessario per ogni progetto. Se riusciamo nella nostra missione, il progetto viene subito realizzato».
PlanBee, che ha sede a Firenze e Roma, ha intenzione di espandersi. Per questo ha appena lanciato la anche la campagna #BeeTheChange con cui invita tutte le associazioni, i comitati cittadini, le amministrazioni pubbliche e i privati a entrare a far parte della sua community e a presentare entro il 20 dicembre 2015 progetti di tipo urbano e civico. Quelli selezionati saranno inseriti sulla piattaforma online e potranno usufruire senza costi dei servizi di comunicazione e consulenza personalizzata della società.
La startup è inoltre uno dei progetti vincitori di “Share in action”, un concorso ideato da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Eni Enrico Mattei, Associazione Alumni Accenture e dall’acceleratore b-ventures, con lo scopo di premiare i migliori progetti di sharing economy che coniugano tecnologia digitale e valorizzazione dell’accoglienza, della cultura e del welfare.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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[…] danneggiato da una tromba d’aria nel 2014. Ne abbiamo già scritto il 3 dicembre (leggi articolo), ma la particolarità dell’iniziativa merita un ulteriore momento di […]