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Il libro offre una visione positiva e innovativa dell’essere anziano, del tempo che scorre, della condizione inattiva lavorativa, superando la paura di invecchiare. Anzi aiuta a considerare la “terza età” come una risorsa che trasforma la persona da forza lavoro a forza cultura.
A volte si hanno pregiudizi e stereotipi verso le persone anziane, ritenute inutili in quanto malate, invalide, insofferenti, contrarie ai cambiamenti, prive di soddisfazioni, trattandole quindi come un problema sociale. Tale pregiudizio sociale finisce con il compromettere una possibile e serena progettualità di chi, raggiunta la pensione e senza più impegni familiari, potrebbe dedicarsi finalmente a se stesso, arricchendosi interiormente, sviluppando le proprie abilità e, ancor meglio, mettendole al servizio degli altri.
Attraverso il racconto di diversi anziani che hanno partecipato al laboratorio “Letteratura e scrittura creativa” dell’Università Teatina Età Libera e la professionalità della docente/scrittrice, è possibile raccogliere le tante energie che la terza e la quarta età hanno ancora in sè e che potrebbero rimanere soffocate dall’inerzia verso cui la società produttiva spinge coloro che hanno concluso la fase “attiva”.
Invecchiare, come dice Hillmann, non può significare solo decadimento biologico, ma deve diventare una forma d’arte, una trasformazione nella bellezza, la sola che possa manetenere viva ed efficiente la nostra anima.
Ed ecco quindi che nuovi concetti prendono posto nella vita dell’anziano: ‘anima’ al posto di ‘salute’, ‘intuizione e intelligenza’ al posto di ‘informazioni’, ‘filosofia’ al posto di ‘prassi’.
Vivo a Pescara e sono Dottore Commercialista e Revisore dei Conti. Ho iniziato a lavorare a 24 anni, immediatamente dopo il conseguimento della laurea in Economia e Commercio. Rifiutando la libera professione, mi sono sempre occupata di progettazione in ambito regionale, nazionale e comunitario, gestione di progetti complessi, coordinamento, rendicontazione. Proprio perché la mia indole è la creatività, mi piace pensare che dietro ogni idea/progetto ci sia un sogno da realizzare. Credo nel lavoro in team, nelle sinergie, nell’integrazione tra più competenze, motivo per cui ho deciso di intraprendere un nuovo viaggio di lavoro con Valerio e Maria Pia. Amo viaggiare con qualsiasi mezzo, da sola, con la famiglia, con gli amici. Ascolto musica, anche insieme ai miei figli Vittorio e Davide, seguo il cinema, mi piace andare sui pattini, ballare. E mi considero una folata di vento improvviso in una stanza (facendo alterare chi mi sta a fianco!).
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