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La perdita di biodiversità costa all’Unione Europea il 3% del Pil, circa 450 miliardi di euro l’anno a causa dell’assenza di acqua e aria pulita, terreno coltivabile e cibo. E’ il risultato dell’indagine annuale “Eurobarometer” promossa dalla Commissione Europea e dedicata quest’anno al tema della biodiversità.
All’indagine svolta dall’Ue è stato affiancato un sondaggio condotto tra i cittadini europei in merito alla biodiversità e all’impegno delle istituzioni europee al riguardo.
In Italia, l’89% degli intervistati pensa che l’Unione Europea debba occuparsi delle questioni sulla biodiversità nell’ambito dei processi di pianificazione e investimento in campo infrastrutturale; il 90% ritiene che il legislatore europeo debba adottare un sistema di norme più inclini alla tutela della biodiversità e dell’ambiente.
L’Ue ha adottato una strategia per fermare la perdita di biodiversità entro il 2020. Dalla valutazione compiuta emerge che occorre fare molto di più sul terreno per tradurre le politiche dell’Ue in azioni concrete. Più dei tre quarti dei principali habitat naturali nell’Ue sono a oggi in condizioni insufficienti, e molte specie sono a rischio di estinzione.
Come spiega il Commissario responsabile per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella: «perdere biodiversità significa perdere il nostro sistema di sostegno alla vita. Non possiamo permettercelo, né può permetterselo la nostra economia».
Attualmente la Commissione è coinvolta in un progetto di carattere globale chiamato “The Economics of Ecosystems and Biodiversity” (Teeb) che si pone come scopo quello di far comprendere meglio l’importanza della tutela della natura.
Sono nata il 4 gennaio del 1983. I posti della mia vita sono Roma, dove sono nata, Foggia dove sono cresciuta e dove c’è la mia famiglia, i miei affetti più cari, le mie amicizie, e Pescara, dove ho trascorso gli anni più belli della mia vita universitaria. Mi sono laureata in Sociologia e ho conseguito la laurea specialistica in Organizzazione e Relazioni Sociali all’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti con una tesi sulle Relazioni pubbliche digitali. Il mondo digitale, gli aspetti e le relazioni sociali mi hanno da sempre affascinato. A Foggia ho lavorato come editing, creative content writer, e dal 2015 sono ritornata a vivere a Pescara dove lavoro con passione alla “Felicità Pubblica”. Sono una persona solare, tenace e determinata. Amo gli animali, ho quattro gatti e un cane, viaggiare, la musica, le foto, il cinema e il mare con tutte le sue sfaccettature.
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